Lo ha detto il portavoce dell’esecutivo, Olivier Bailly, commentando lo scontro in atto tra Consiglio e Parlamento europeo, che ha portato al rinvio del voto in plenaria sul Bilancio Pluriennale 2014-2020 e del bilancio rettificativo del 2013 in cui gli stati si impegnano a versare denaro fresco per 3,9 mld di euro.
Bailly ha ricordato che “non è la prima volta” che il bilancio europeo è sotto pressione, sottolineando che “siamo sempre riusciti” a non lasciare insolute le fatture e che la Commissione europea privilegerà i pagamenti per “chi aiuta la crescita ed il lavoro”. Il portavoce non ha dato indicazioni precise sui tempi del possibile stop ai pagamenti: “Dipende da quante fatture riceveremo e dal loro ammontare”.
Il Commissario europeo al Bilancio, Janusz Lewandowski, nel corso dell’ultima riunione di negoziato fra le tre istituzioni per il bilancio ha tuttavia affermato che se la ‘manovra’ da 3,9 miliardi di euro non sarà approvata al più presto “a novembre smetteremo i pagamenti” per le politiche regionali e lo sviluppo rurale.
Altre fonti europee ricordano poi che al di là delle tensioni per i pagamenti con il budget 2013, è già noto che sul 2014 si riverseranno altri 20 miliardi di fatture posticipate. Cosa che di fatto assorbirebbe gran parte delle risorse a disposizione nel prossimo esercizio. Circostanza sulla quale il Parlamento europeo ha già lanciato l’allarme, ricordando che – in virtù dei tagli ottenuti dai governi sul bilancio plurieannale 2014-2020 – il budget per il 2014 è di circa il 6% inferiore a quello del 2013. (Ansa)
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