La Relazione di monitoraggio del settore dell’istruzione e delle formazione 2020 della Commissione europea fa emergere diversi aspetti, alcuni poco incoraggianti, sul sistema scolastico italiano.
Ad esempio il tasso di abbandono scolastico nel nostro paese, pur essendo in calo, resta tra i più alti dell’Unione Europea, in particolare al sud e tra i giovani nati all’estero. Il tasso in Italia si staglia sul 10,2 % superando la soglia europea di riferimento del 10%. La percentuale a sua volta varia notevolmente tra le regioni, con un 16,7% al sud, quasi il doppio rispetto al 9,6% del nord-est.
Più frequente l’abbandono tra i maschi col 15% rispetto all’11% delle femmine. Tra i 18 e i 24 anni per i ragazzi nati all’estero il tasso è il triplo di quelli nati in Italia (32% contro 11%), sempre oltre la media UE (del 22%). La spesa per l’istruzione in Italia rimane tra le più basse in Europa.
Il nostro paese rimane indietro anche per il web. Quasi la totalità delle scuole (95%) possiede un collegamento Internet, ma solo il 27% ha una connessione ad alta velocità, di parecchio al di sotto della media europea (47%). L’età media avanzata dei docenti e le loro scarse competenze digitali emergono rispetto al resto dell’UE, così come la percentuale di docenti che si sentono ben preparati alla digitalizzazione. Al tempo stesso però il 43% dei dirigenti scolastici segnala un accesso insufficiente a internet.
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