“Appare logico che in assenza di titolo di specializzazione debbano essere utilizzati per la copertura delle assegnazioni provvisorie docenti già in ruolo piuttosto che precari posto che l’assegnazione provvisoria è espressamente prevista per ragioni che involgono prevalentemente il ricongiungimento col nucleo familiare o gravi esigenze di salute che appaiono sicuramente più pregnanti laddove riguardino soggetti che proprio perché docenti di ruolo si suppone abbiano maggiore anzianità e siano maggiormente radicati in un determinato territorio con situazioni familiari ormai consolidate”.
È il dispositivo della sentenza con cui il tribunale di Como, dopo il ricorso presentato, stabilisce di riportare la docente sarda nella sua Cagliari.
L’insegnante potrà così concorrere alla assegnazione di un posto di sostegno vicino casa.
La prof, assistita dagli avvocati della Uil Scuola Cagliari, aveva chiesto di poter lavorare in deroga con i disabili per ricongiungersi al suo nucleo familiare. Possibilità concessa a maestri e prof lo scorso anno scolastico, ma non nel 2017-2018.
Il no del ministero al ritorno in Sardegna di non specializzati non aveva però fatto i conti con la cronica necessità di insegnanti di sostegno, coprendo così le cattedre andando a pescare nelle graduatorie docenti non specializzati e non di ruolo.
L’ordinanza del tribunale, nell’accoglimento del ricorso, ha ribadito un principio che potrebbe spianare la strada a ulteriori reclami.
Ma non solo, i giudici hanno pure precisato: “La maggiore competenza, anzianità ed esperienza presumibilmente acquisite dagli insegnanti di ruolo rispetto ai precari giustifica vieppiù che i primi debbano essere preferiti ai secondi, in mancanza del titolo di specializzazione, in considerazione della particolare delicatezza dell’insegnamento su posti di sostegno”.
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