Scuola e pubblico impiego in fibrillazione: l’ipotesi di uno sciopero dell’intero comparto statale è ormai sempre più probabile.
E’ di poche ore fa l’annuncio ufficiale di Cgil, Cisl e Uil che il pubblico impiego incrocerà la braccia il 26 ottobre.
Poco prima Michele Gentile, coordinatore del dipartimento settori pubblici Cgil, aveva diramato un durissimo comunicato per protestare contro una legge finanziaria da cui sarebbe del tutto assente ogni riferimento alle intese sul lavoro pubblico e sulla conoscenza firmate da tutte le parti pubbliche e i sindacati a maggio e giugno del 2007.
“Evidentemente – dichiara Gentile – il Governo non manifesta alcun interesse per la loro attuazione e preferisce operare con la politica degli annunci, dei tagli e con lo sport del fannullonismo”.
Sta di fatto che la legge finanziaria non prevede risorse specifiche per il biennio contrattuale 2008/2009, ma solo pochi “spiccioli” per il pagamento dell’indennità di vacanza contrattuale.
E così anche il comparto della scuola ha deciso di passare ai fatti: Cgil, Cisl e Uil hanno indetto una manifestazione nazionale il 27 ottobre; ma, al tempo stesso, i sindacati hanno anche avviato le procedure di conciliazione dando cinque giorni di tempo al Governo per fornire le risposte adeguate. Oltre rivendicazioni salariali, i sindacati della scuola chiedono interventi fiscali a sostegno del lavoro dipendente e interventi correttivi al decreto legge sulle anticipazione dei benefici contrattuali al 2007.
In mancanza di risposte precise la manifestazione di sabato 27 ottobre potrebbe trasformarsi in una giornata di sciopero nazionale di tutto il personale della scuola.
Intanto il sindacalismo di base conferma decisioni già prese da tempo: CUB scuola e Cobas sciopereranno il 9 novembre per ottenere aumenti stipendiali consistenti e per scongiurare il tagli previsti dalla legge finanziaria.