È arrivato DigComEdu il primo framework che descrive le competenze di cui deve essere in possesso il docente. Il documento emesso per input della Comunità Europea recepisce in modo maturo e più consapevole la conoscenza digitale ormai patrimonio delle tante esperienze di Scuola Innovativa realizzate dal mondo della Ricerca e della Scuola.
Il framework delle competenze digitali è obiettivo stesso della PNSD (Piano Nazionale della Scuola Digitale), in particolare dell’azione #14.
DigCompEdu (Digital Competence Framework for Educators) è la sigla utilizzata dal gruppo di lavoro della Commissione Europea e si rivolge a insegnanti di tutti gli ordini e gradi di istruzione (inclusa l’Università e l’educazione degli adulti), ma ancora più generale, a chiunque operi in ambito educativo, anche in contesti non formali.
E’ composto (Framework), di 6 aree ognuna articolata in diverse competenze, per un totale di 23. Sono anche previsti sei livelli di acquisizione delle competenze, identificati con le combinazioni di lettere e numeri (da A1 a C2) già utilizzate con successo nel framework europeo delle lingue.
La prima Area riguarda l’ambiente professionale (1. Professional Engagement) e include 5 competenze:
L’area 2 è focalizzata invece sulle risorse e i contenuti digitali (2. Digital Resources), con le seguenti tre competenze:
La terza area riguarda gli aspetti pedagogici e didattici connessi all’uso delle tecnologie e viceversa (3. Digital Pedagogy). Quest’area include altre quattro competenze:
L’area 4 è invece relativa alla valutazione attraverso le tecnologie digitali (4. Digital Assessment) e include tre competenze:
L’area 5 è dedicata alla personalizzazione e individualizzazione, nell’ottica del potenziamento dell’autoefficacia (5. Digital empowerment), con le tre competenze relative:
L’area 6 si occupa, Infine, dello sviluppo della competenza digitale degli studenti (6. Facilitating learners’ digital competence). In quest’area sono previste 5 competenze:
Un framework esaustivo che fa, dunque, di DigCompEdu un documento dettagliato e autorevole, la sintesi del lavoro svolto dai tanti gruppi di ricerca, capace di tracciare la “vision” di come dev’essere il docente che lavora oggi nella Scuola digitale. Ma un lavoro che consente, anche, di dare valore alle certificazioni come la EPICT che garantisce una Certificazione di competenza dettagliata e coerente con quanto indicato dall’Europa.
Il lavoro consente infine, di avere una linea guida in grado di eliminare timori e scettiscismo nei confronti dell’innovazione digitale nelle scuole perché mette ogni attore che lavora nel mondo della formazione, in grado di fornire il proprio contributo. Un contributo necessario da parte di tutti, studenti, docenti, ricercatori, genitori ed istituzioni perché accompagnare un percorso della “scuola digitale” non è affare affatto semplice.
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