I lettori ci scrivono

Competenze sociali, queste sconosciute

A scuola si parla di competenze didattiche, disciplinari, trasversali, ma si ignorano le competenze sociali. I ragazzi, infatti, non possiedono affatto le competenze relazionali che derivano dall’educazione e dal rispetto verso gli altri.

Quando sono fuori dalla scuola non sanno come ci si deve rapportarsi con gli adulti: non ascoltano i consigli e i suggerimenti, sono continuamente distratti, hanno gli occhi incollati allo smartphone, rispondono infastiditi alle richieste degli adulti, si mostrano indolenti, annoiati e scocciati, non sanno cos’è il saluto, sbadigliano a bocca aperta senza portarsi la mano alla bocca. Insomma non conoscono le regole più elementari del bon ton, della buona educazione. E la colpa di chi è? Indovinate un poco.

Ė della scuola e degli insegnanti, quando invece la colpa primaria è della famiglia, ossia di quei genitori che hanno delegato il compito educativo alle altre agenzie perché non sanno come si educano i propri figli. Ed ecco che fuori dai contesti scolastici in parrocchie, in oratori, in palestre i figli si comportano in maniera indisciplinata perché non possiedono le competenze sociali.

Ė, dunque, proprio dalle competenze sociali che bisogna ripartire, è lì che bisogna lavorare molto perché, purtroppo, la famiglia su questo versante si mostra debole, priva di mezzi e indifesa. La scuola deve, ahimè, farsi carico di questo problema e prima di far acquisire le competenze disciplinari e trasversali deve obbligatoriamente lavorare sulle competenze sociali.

Questo è il problema: la società di oggi non vuole capire, non vuole comprendere perché non possiede più gli strumenti adatti per poterlo fare. La buona educazione e il rispetto delle regole si apprendono seguendo gli esempi dei genitori e i figli non fanno altri che seguire i loro esempi.

Se questi ultimi sono buoni i figli cresceranno educati, rispettosi, disponibili all’ascolto, diligenti; al contrario se gli esempi sono negativi, distorti, fuorvianti i figli saranno il prodotto di una società che se ne infischia altamente delle regole e del rispetto delle persone e delle cose altrui.

Mario Bocola

I lettori ci scrivono

Articoli recenti

Dirigente scolastica invita le famiglie non usare chat WhatsApp: “Dannose e non apportano benefici”

In un istituto di Prato, come in molte scuole italiane, è scattato il divieto di…

05/11/2024

Didattica e apprendimento, come imparare e insegnare gestire l’errore? Gli spunti per docenti

Comprendere il funzionamento del cervello umano è essenziale per insegnare a gestire gli errori. La…

05/11/2024

Patti educativi di comunità: obiettivi, differenze e come nasce un progetto

I Patti educativi di comunità sono accordi tra scuole, enti locali e realtà territoriali, volti…

05/11/2024

Educazione affettiva, solo un liceale su cinque in Giappone ha dato il primo bacio: dato più basso da cinquant’anni

Solamente il 22,8% dei ragazzi delle scuole superiori nel Paese del Sol Levante, il Giappone,…

05/11/2024