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Compiti a casa, genitori scrivono lettera a Valditara: “Tempo libero non solo per i docenti, ma anche per gli studenti”

La polemica sui compiti a casa approda direttamente sulla scrivania del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Al centro della questione, una lettera accorata inviata dal Comitato dei genitori “Viva la Scuola” contro l’eccessivo carico di compiti assegnato agli studenti di una scuola media in provincia di Viterbo.

Come riportano i quotidiani locali, nella missiva, i genitori descrivono una situazione che definiscono insostenibile. “I nostri figli sono schiacciati da un carico di compiti spropositato, spesso con scadenze impossibili”, si legge nella lettera. “Non esiste più il pomeriggio per fare sport, passeggiare o semplicemente respirare. I ragazzi, invece di vivere la loro adolescenza, sono costretti a trascorrere ore sui libri fino a tarda sera”.

Il Comitato chiarisce di non essere contrario ai compiti in sé, ma critica l’attuale organizzazione, ritenuta squilibrata e penalizzante per il benessere degli studenti. “Non vogliamo crescere una generazione di scansafatiche, ma chiediamo perché un dodicenne debba passare più ore a studiare di quante un adulto ne passi in ufficio”.

A sostegno della loro posizione, i genitori richiamano le normative scolastiche che prevedono un equilibrio tra studio e tempo libero e citano anche recenti dichiarazioni dell’Assessore all’Istruzione della Provincia di Trento, Francesca Gerosa, che ha proposto una riduzione dei compiti durante le vacanze. “Un modello più attivo e creativo, che promuova il benessere psicofisico degli studenti, è possibile e auspicabile”, afferma il Comitato.

Tra le richieste principali avanzate al Ministro:

  1. Limitare il carico di compiti per evitare che diventino una maratona quotidiana.
  2. Ricordare alle scuole il diritto dei ragazzi a vivere pienamente la loro adolescenza.
  3. Promuovere un’educazione che valorizzi il tempo libero non solo per i docenti, ma anche per gli studenti.

“La scuola dovrebbe essere un luogo di crescita, non un ambiente che rischia di compromettere il benessere psicofisico dei nostri figli”, concludono i genitori, chiedendo un intervento urgente per riequilibrare la situazione.

Redazione

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