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Compiti a casa, i quindicenni italiani dedicano più di due ore al giorno ma con risultati non sempre soddisfacenti: rapporto Censis

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Gli studenti italiani quindicenni dedicano più tempo ai compiti a casa rispetto ai loro coetanei europei, con una media di 2,3 ore al giorno. Anche il tempo passato a scuola è elevato, arrivando a 27,2 ore settimanali. Questo dato è superato solo dalla Germania, dove però gli studenti dedicano meno della metà del tempo italiano ai compiti domestici (1,2 ore al giorno). Tuttavia, questo maggiore impegno non garantisce sempre risultati scolastici migliori.

A dirlo è il Censis, che ha presentato oggi, 6 dicembre, il 58° Rapporto sulla situazione sociale del Paese.

Serve una regolamentazione più chiara?

Secondo l’indagine del Censis, il 67,5% dei dirigenti scolastici ritiene che sarebbe necessario introdurre una regolamentazione specifica per i compiti a casa, poiché le linee guida attuali risalgono agli anni ’60. La maggior parte dei presidi (98,3%) ritiene importante che i docenti dedichino parte del tempo in classe a insegnare un metodo efficace per svolgere i compiti. Inoltre, il 95,1% sostiene che gli insegnanti dovrebbero coordinarsi tra loro per evitare sovraccarichi o incoerenze.

Compiti a casa: sì, ma con attenzione

Nonostante il 63,7% dei dirigenti scolastici riconosca l’importanza di assegnare i compiti a casa, emerge la necessità di maggiore attenzione. L’85,4% dei presidi sottolinea che gli insegnanti dovrebbero valutare meglio l’impatto dei compiti sull’apprendimento. Inoltre, il 52,5% evidenzia che spesso i docenti si limitano a controllare se gli esercizi sono stati completati, senza correggerli.

La mancanza di coordinamento e il ruolo dei genitori

Un altro problema emerso è la mancanza di una linea di condotta comune tra gli insegnanti, evidenziata dal 58,4% dei dirigenti. Oltre a questo, il 51,0% ritiene che molti insegnanti diano per scontato che i genitori aiutino i figli nello studio domestico. Il 43,0% aggiunge che spesso vengono assegnati compiti che gli studenti non sono in grado di svolgere senza il supporto familiare.

Conclusioni

L’indagine suggerisce che il sistema dei compiti a casa, così com’è attualmente, presenta diverse criticità. Serve un approccio più strutturato, che tenga conto delle esigenze degli studenti e dei limiti delle famiglie, per trasformare i compiti a casa in un’effettiva risorsa educativa.