Con il termine delle lezioni e l’inizio per molti alunni non impegnati negli Esami di terza media e di maturità si pone la vexata quaestio dei compiti per le vacanze, un problema che non trova d’accordo insegnanti e genitori, in quanto i primi sostengono che ai ragazzi devono assegnare i compiti durante il periodo di chiusura della scuola; i secondi, invece, sostengono che i compiti sottraggono tempo alla famiglia, al gioco, al divertimento.
Molti genitori che lavorano tutto il giorno devono trovare il tempo per dedicarsi di più ai figli e per questo non vogliono che facciano compiti durante le vacanze. Se gli insegnanti li oberano di compiti questo tempo libero viene meno.
Appesantire la giornata degli alunni con molti compiti a casa credo che non risolva granchè. Le famiglie, dunque, è bene ribadirlo ancora, vogliono che i figli nei mesi estivi stiano sempre con loro e che devono mettere da parte i libri e non svolgere compiti. Questa esigenza di padri e madri che sentono il bisogno vero di stare di più con i figli è maggiormente avvertita oggi per la sempre maggiore presenza di famiglie mononucleari dove vi è solo la figura paterna o la figura materna che rivendicano a gran voce che i figli siano sempre con loro soprattutto nel periodo estivo.
È cambiato profondamente lo specchio della società per la quale abolire i compiti a casa sarebbe la cosa migliore.
Mario Bocola
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