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Compiti a casa, una mamma: “nella nostra famiglia sono opzionali, non c’è tempo di farli”

Compiti a casa sì o no? Con le vacanze di Natale il dibattito sui compiti assegnati prende piede e si allarga, raccogliendo critiche da una parte e applausi dall’altra.

Proprio prima dell’inizio del periodo natalizia, alcuni dirigenti scolastici d’Italia avevano invitato i docenti non lasciare compiti a casa durante le vacanze per permettere alle famiglie di trascorrere del tempo insieme senza il peso dello studio.

Il problema dei compiti a casa non si accentua solo durante le feste, ma anche durante tutto l’anno. Ricordiamo lo sfogo molto colorito di una mamma palermitana che rimproverava i docenti di riempire di compiti gli studenti senza lasciare loro tempo per fare altro.

A questo sfogo oggi si aggiunge quello di un’altra mamma su Business Insider. Come riporta Radio 105, la madre ha sottolineato come i compiti a casa tolgono tempo alla vita familiare: “Nonostante mi sforzi sempre di non sovraccaricare la famiglia di impegni, i nostri calendari settimanali sono pieni. Le mie figlie, una è all’asilo e l’altra in quarta elementare, fanno anche equitazione, nuoto e calcio. Io vado in palestra due sere a settimana. Finite queste attività ci troviamo addosso gli occhi speranzosi del nostro cane, col guinzaglio tra i denti, e usciamo di nuovo per fargli fare una passeggiata. Abbiamo deciso che, nella nostra famiglia, i compiti a casa sono opzionali e spesso addirittura sconsigliati. Il tempo tra la fine della scuola e l’ora di andare a dormire è molto limitato e, escludendo la cena, mi rimangono un paio d’ore per offrire loro un tipo di arricchimento che si allinei meglio coi valori della nostra famiglia”.

E ha anche aggiunto: “Anziché farle stare sedute a una scrivania per 40 minuti preferisco che le mie ragazze acquisiscano fiducia in se stesse, imparino a nuotare, contribuiscano al benessere della comunità o, più semplicemente, vadano fuori a giocare e godersi l’aria aperta”.

Quando la donna ha comunicato la decisione della famiglia all’ insegnante, quest’ultima pare aver condiviso: “Ho avuto l’impressione che il suo punto di vista sulla questione fosse simile al mio: ci sono tanti modi per imparare durante il pomeriggio, e non tutti sono di tipo accademico”.

Sara Adorno

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