Home Alunni Compiti “ammazzavacanze” un incubo per studenti e genitori

Compiti “ammazzavacanze” un incubo per studenti e genitori

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L’assillo dei compiti di scuola da fare a casa incombe sulle prossime vacanze natalizie di molti studenti.

Di solito c’è chi viene particolarmente “caricato” (temi, riassunti, esercizi, versioni, interi romanzi da leggere, decine di pagine da studiare) e chi invece se la cava con poco. E i malcapitati si lamentano non solo per questa disparità di trattamento ma soprattutto perché, dicono, “se c’è tanto da lavorare, le vacanze non sono più vacanze”.

Si sa, del resto, che una buona parte dei “compiti a casa” degli studenti sono anche compiti per i genitori più istruiti, che spesso vengono mobilitati dai propri rampolli per fare ricerche, scrivere relazioni, risolvere problemi. Il che, peraltro, mette in condizioni di svantaggio quei ragazzi che non possono contare su un valido aiuto in famiglia.

Gli insegnanti che “caricano” gli alunni durante le vacanze natalizie, generalmente lo fanno per evitare che essi perdano il ritmo dello studio, o magari per recuperare un po’ del tempo sottratto allo svolgimento del programma da scioperi e assemblee. Non considerano, però, la situazione di coloro che legittimamente approfittano della chiusura delle scuole per un viaggio turistico, o per visitare i parenti lontani, o per dedicarsi agli sport invernali in montagna, e che invece per fare i compiti dovrebbero portarsi dietro molti chili di libri e di vocabolari.

Insomma, gli insegnanti, ai quali è concesso un periodo di riposo tra Natale e l’Epifania, dovrebbero rispettare il diritto degli studenti a riposarsi in questo periodo anche loro.

 

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