Ecco l’incubo di generazioni di studenti che oggi tornano a scuola dopo le vacanze di Natale: i compiti assegnati dai prof. Non suscitano un po’ di tenerezza questi ragazzi che hanno dovuto trascorrere parte del loro tempo sui libri, invece che coi genitori o coi loro amici o coi loro svaghi preferiti? E obbligarli a studiare non può influire negativamente sul piacere dello lettura e della conoscenza fine a se stessa?