Compiti delle vacanze, inutile supplizio o esercizio necessario per gli studenti? Come ogni anno, a meno di due mesi dal rientro in classe, esplode puntuale il dibattito sui social. Le opinioni e le sfaccettature prese in causa sono davvero variegate.
Ecco alcuni commenti e alcune testimonianze che parlano di un carico eccessivo di compiti:
“La scorsa settimana ero con i miei nipoti (2ª media e 2º liceo) ed ho scoperto l’insostenibile quantità di compiti per le vacanze hanno i ragazzi. Vale anche per i vostri figli? Io lo trovo inaccettabile, da boicottare in massa”.
“Tra poco è agosto e io non ho nemmeno cominciato la valanga dei compiti che ci hanno dato per le vacanze”.
“Uno dei ragazzi che aiuto nei compiti deve leggere, durante le vacanze, ‘Narciso e Boccadoro’ e ‘Il buio oltre la siepe’. Ha 15 anni. Secondo voi è giusto assegnare a quell’età libri così importanti? Ovviamente faccio fatica a convincerlo e tutto ciò mi mette tristezza”.
Emergono anche alcuni aspetti; c’è chi si lamenta, ad esempio, dei docenti che assegnano compiti in piena estate: “Possiamo rendere illegali i prof che assegnano i compiti a fine luglio? Non è normale che fino all’8 giugno non aveva assegnato nulla e oggi 23 luglio a vacanze quasi terminate ci assegna i compiti. Una delle peggiori cose che la tecnologia ci ha fornito, rimanere in contatto”, queste le parole di un’alunna.
C’è anche chi mal sopporta questa polemica: “Puntuale arriva la polemica di questi poveri bambini che d’estate dovrebbero riposarsi e invece devono leggere e fare i compiti. La verità è che vi fate i figli e volete che ve li crescano gli altri e non avete manco voglia di sedervi affianco a loro e aiutarli a studiare. Capre. Poi dite perché i professori hanno bisogno di staccare e di ‘tre mesi di ferie’. Forse perché voi genitori, siete i primi a non svolgere il vostro ruolo”, ha scritto un utente infervorato.
Ma a cosa servono i compiti delle vacanze? “Gli studi di psicologia cognitiva sottolineano la necessità di esercitare i meccanismi dell’apprendimento durante il periodo estivo per stabilizzare e facilitare il recupero di conoscenze acquisite” spiega Teresa Viviana Ambrogio, psicologa e professoressa di sostegno a Fanpage.
“La pianificazione è il primo punto sul quale impostare tutto il discorso e per i bambini delle elementari, questa operazione può richiedere l’intervento di un adulto”
“Se la pianificazione riguarda un bambino delle elementari, un’idea utile può essere quella di scrivere le materie sul calendario per scandire i vari impegni” suggerisce la psicologa. “Laddove il bambino sperimenti particolari difficoltà in una specifica materia potrà essere supportato dal genitore. Il genitore potrà così aggiungere al calendario un simbolo o un’immagine che indichi l’impegno condiviso. Un modo per stabilire che quel particolare compito verrà svolto insieme ad un adulto”.
“I genitori devono dimostrarsi capaci non solo di fornire il giusto supporto ai figli (senza apparire troppo lassisti o eccessivamente assillanti), ma anche di mediare tra le proprie aspettative e le possibilità del bambino” aggiunge Ambrogio.
È giusto che gli insegnanti assegnino i compiti per le vacanze estive? Se i genitori si dividono, con il 40% che si dice contrario, gli studenti si mostrano in larga parta scettici. Le perplessità giunge anche attraverso i sondaggi. L’ultimo è stato confermato da una recente indagine condotta dal portale Skuola.net, ripreso dalla nostra testata: da un campione di 1.000 alunni di scuole medie e superiori è emerso che l’80% degli studenti si oppone ad esercizi, letture di libri e consegne varie da svolgere durante i circa tre mesi di stop delle lezioni: il 25% si oppone in modo assoluto, il 49% li accetterebbe solo se fossero pochi o diversi.
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