L’inizio dell’anno scolastico 2024/2025 si avvicina e come ogni anno ritorna il dibattito sui compiti per le vacanze estive: giusto assegnarli? E in che misura? Uno studente di dodici anni ha scritto una lettera al quotidiano La Repubblica per esprimere la sua opinione.
“In estate bisogna divertirsi e non stare chiusi in casa facendo gli esercizi”, questo lo sfogo del giovanissimo studente di scuola media. Per il ragazzo, che tra poche settimane inizierà la seconda media, i compiti dovrebbero consistere in “qualche libro e scrivere cos’hai fatto durante le vacanze”. E spiega: “Secondo me dovrebbero darci libri e un diario in cui parlare delle avventure che abbiamo vissuto, andrebbe bene anche qualche esercizio però secondo me la quantità è esagerata”.
“Mi sembra anche un’ingiustizia che i nostri professori danno tanti compiti e loro invece si fanno l’estate vera, dovrebbe essere uguale sia per gli studenti che per i professori. Nell’estate bisogna divertirsi e non stare chiusi in casa a fare gli esercizi”, aggiunge.
“Credo che lo studente abbia ragione, in Italia si danno troppi compiti in estate. Questo è dovuto alla lunga chiusura delle scuole, che dura oltre due mesi e mezzo. E molti insegnanti, per quel lasso di tempo, decidono di assegnare i compiti come se la scuola non dovesse mai fermarsi. Invece no, la vacanza deve essere un periodo di riposo per gli studenti ed è giusto che stacchino. Capisco dare delle letture e un diario, magari qualche esercizio di matematica per restare in allenamento ma serve equilibrio”, questa la risposta di Matteo Saudino, il prof di filosofia influencer, in arte Barbasophia.
Il dibattito è ampio, con voci discordanti anche da parte di maestri e professori: “Non sono d’accordo che i compiti estivi servano! Bambini e ragazzi hanno bisogno di svago, di rilassarsi e di riprendersi per l’autunno… Sono insegnante, e sono sempre contraria ai compiti e anche alle verifiche. La scuola dovrebbe essere un luogo dove gli studenti vanno volentieri, invece non è così. Si accumula stress e si impara poco. No ai compiti!”, scrive una docente.
Contro i compiti estivi si schiera una mamma: “Scrivo a nome mio e dei miei figli di 14 e 17 anni, due ragazzi che frequentano con impegno e profitto il Liceo Classico Europeo e il Liceo delle Scienze Umane. È ora di smetterla con i compiti delle vacanze che non servono a nulla se non a innervosire genitori e studenti”.
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