La costumanza di copiare, sfruttando i sacrifici e l’impegno degli altri, come quella di evadere il fisco sfruttando i benefici delle tasse pagate dagli altri, ancora persiste e a rivelarlo è un sondaggio svolto da Skuola.net secondo cui lo studente medio copia i compiti per casa, anche se non esagera. Infatti quasi due su tre si dichiarano pronti a plagiare i sacrifici dei compagni ma in modiche quantità.
Ciò che frena lo scopiazzamento sfacciato, secondo il sondaggio, sarebbe il senso di responsabilità, coi sensi di colpa collegati, e la paura delle conseguenze: prendere un brutto voto o trovarsi davanti ad una brutta reazione dei prof. E così ogni giorno il 35% degli studenti è indotto a svolgere pienamente il proprio dovere e fare tutti i compiti per casa.
Tuttavia circa il 50% dei partecipanti al sondaggio ammette di non essere del tutto cristallino e di copiare abitualmente una parte dei compiti assegnati dai professori; e benché questa pratica subdola non supererebbe un quarto del totale, molti vi ricorrono non per mancanza di volontà ma per incapacità di riuscire a svolgere tutto per tempo, come dichiara una ragazza “Io copio solo quando non ci arrivo… perchè sono molto lenta”. Non mancano tuttavia quelli che del copiare hanno fatto un vessillo: il 10% dei votanti dichiara di copiare dai compagni per gran parte o addirittura tutti i compiti assegnati.
Ma ci sarebbero pure gli studenti sciacalli per vocazione, quelli cioè che giustificano la pratica copiatrice, ma addossando tutta la responsabilità ai professori e quindi come se il loro fosse un comportamento punitivo contro chi ha assegnato le ripetizioni a casa: “Ciò non accadrebbe se i professori sapessero dosarsi nell’assegnare i compiti e magari ricordarsi che non siamo macchine”. Altri rivendicano il diritto ad una vita privata al di là della scuola, e c’è addirittura chi suggerisce un diverso approccio pedagogico: “Sarebbe meglio una scuola statale di tipo steineriano: sì, rimani un pò di più a scuola, ma i compiti sono aboliti”. Per la cronaca, la scuola steineriana non prevede bocciature, almeno fino al liceo.
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