Su Twitter, puntuale come ogni estate, è scoppiata una polemica relativa ai compiti per le vacanze. Stavolta, però, ad essere sotto i riflettori è la modalità di comunicazione tra docenti e studenti, sempre più basata su messaggi su WhatsApp. In molti ritengono che questo modo diretto di scambiare informazioni non sia ottimale e che ci debba essere distanza tra insegnanti e alunni.
Tutto è scaturito da uno screen, a quanto pare proveniente da un docente, che ieri, 18 luglio, avrebbe inviato ai propri alunni un messaggio: “Ho cominciato a correggere i compiti delle vacanze, tuttavia ne mancano diversi. Ovviamente ciascuno di voi è responsabile del proprio impegno”. Insomma, un invito, più o meno velato, da parte dell’insegnante, a fare il prima possibile i compiti.
Ecco le reazioni a questo tweet: “Per me Whatsapp con studenti è un grande no. Insegno all’università, ci sono le mail, le piattaforme di e-learning. E non ho 200 anni, però serve anche a impostare una sana divisione studio/lavoro e vita privata, che passa anche per i canali di comunicazione”.
A quanto pare alcuni docenti sono molto severi riguardo all’assegnazione dei compiti per le vacanze: “L’anno scorso facevo ripetizioni ad una ragazzina e il prof aveva messo durante i tre mesi estivi delle scadenze scaglionate. Entro il 30 giugno dovete mandarmi tot, entro il 15 luglio tot e così via”.
Alcune docenti dicono di essere più morbide: “In che senso correggere i compiti? io ho detto “fate quello che potete” ci rivediamo a settembre”. “Io non assegno compiti per le vacanze perché le vacanze sono sacre”.
“Ma grazie a Dio questa è un’eccezione, perché in cinque anni di liceo giusto la prof di latino e greco provava a darci mezzo libro da leggere e non ha mai controllato se l’avessimo effettivamente letto”, ha fatto eco un’altra utente.
“Comunicare su whatsapp tra docenti e studenti per me non il massimo perchè lo trovo un po’ non professionale. I ragazzi devono svagarsi e riprendersi, per me iniziare i compiti prima di Ferragosto ha poco senso. I compiti delle vacanze dovrebbero aiutare a ‘riprendere ritmo'”.
Ecco altre perplessità: “Io mi sono diplomata nel lontano 2008. ‘Ai miei tempi’ il fatto che un prof potesse scriverti sul tel, in piena estate, per farti la morale sui compiti delle vacanze era semplicemente impensabile. Cioè proprio allo stesso livello di una giraffa blu che balla il tango. Inconcepibile”.
“Come scusa? Mandano i compiti durante le vacanze? E l’insegnante li chiede, pretende e corregge?! Ma mollateli sti ragazzini ma siamo matti?”.
“A Natale e/o d’estate suggerisco solo di vedere una serie TV in lingua originale o di leggere un libro/ebook o d’ascoltare un audiolibro. Il tutto secondo le loro preferenze e senza imposizioni o scadenze. È VACANZA PER NOI COME PER LORO! La DAD ha dato alla testa a qualche prof!”.
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