È giusto che gli insegnanti assegnino i compiti per le vacanze estive? Se i genitori si dividono, con il 40% che si dice contrario, gli studenti si mostrano in larga parta scettici. Le perplessità giunge anche attraverso i sondaggi. L’ultimo è stato confermato da una recente indagine condotta dal portale Skuola.net, già ripreso dalla nostra testata: da un campione di 1.000 alunni di scuole medie e superiori è emerso che l’80% degli studenti si oppone ad esercizi, letture di libri e consegne varie da svolgere durante i circa tre mesi di stop delle lezioni: il 25% si oppone in modo assoluto, il 49% li accetterebbe solo se fossero pochi o diversi.
Oltre l’80% considera esagerato il carico proposto: per il 23% è praticamente infattibile, per il 50% non è assurdo ma comunque davvero impegnativo
Il sondaggio ha anche rilevato che dopo circa un mese dall’ultima campanella, il 40% di allievi non ha ancora iniziato i compiti o al massimo o ha fatto veramente poco, il 41% ne ha completati meno della metà.
È una minoranza quella che non ha problemi ad aprire i libri o fare esercizi durante la calura estiva. Solo il 19%, infatti, si trova a buon punto, per togliersi il pensiero il prima possibile. Tra quanti devono fare i conti con gli esercizi estivi, solo il 24% pensa che quanto commissionato sia “proporzionato” rispetto ai giorni di vacanza a disposizione, mentre il 3% lo ha trovato clamorosamente poco impegnativo.
Approfittando della possibilità di inviare comunicazioni sul registro elettronico o comunque di interagire con gli studenti a distanza, due studenti su tre hanno anche lamentato il fatto he alcuni loro docenti gli avrebbero inviato compiti da svolgere anche dopo la fine della scuola.
Per circa il 30% sarebbero stati commissionati addirittura interamente a vacanze già iniziate.
Ma quali sono gli insegnanti che danno più compiti? Più di tutti quelli di Matematica e Italiano: per il 38% sarà l’avversario più consistente. Immancabili, poi, i temi e le letture per il 23%.
In ogni caso, oltre il 70% ritiene che i campiti a settembre saranno completati.
Riteniamo opportuno fare una considerazione. Partendo da una domanda: perché si assegnano i compiti per le vacanze? Non pensiamo che si tratti di una sorta di “accanimento” prodotto dagli insegnanti. E nemmeno un modo per lavorare meno, considerato che a settembre spetterà loro verificare se e come i compiti sono stati svolti.
L’assegnazione dei compiti da svolgere durante le vacanze ha quindi una motivazione prettamente didattica e formativa: si rafforzano i concetti già svolti, ci si esercita su contenuti evidentemente non assimilati a dovere, vengono sviluppate nuove conoscenze ritenute propedeutiche al programma da svolgere nell’anno scolastico successivo. E via dicendo.
Forse, per concludere, prima di tutto occorrerebbe comprendere le motivazioni che portano i docenti ad assegnare i compiti per le vacanze.