Ogni anno, a dicembre, torna il dibattito sui compiti per le vacanze natalizie. Dare o non dare compiti? E se sì, quali? Molti addetti ai lavori, ma anche pedagogisti, psicologi e sociologi, offrono consigli su come conciliare studio e riposo. Diversi esperti del mondo della scuola e della formazione hanno espresso il proprio punto di vista al riguardo, sottolineando quanto sia importante non appesantire gli studenti durante il periodo di pausa legato al Natale e alle festività di fine anno.
La Tecnica della Scuola ha deciso quindi di chiedere ai propri lettori, attraverso un sondaggio, se siano d’accordo o meno nel seguire questa “scia” proposta dagli esperti.
PARTECIPA AL SONDAGGIO
All’interno del sondaggio si troveranno le seguenti domande:
Qual è il tuo ruolo?
- Dirigenti scolastici
- Docenti
- Genitori
- Studenti
- Altro
In quale luogo ti trovi attualmente?
- Nord
- Centro
- Sud
- Isole
Compiti per le vacanze, per gli esperti di scuola i docenti non dovrebbero assegnarli, sei d’accordo?
- Sì
- No
- Non so
Aggiungi una tua opinione al riguardo (facoltativo)
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I dati Censis
Gli ultimi dati nazionali ci dicono che i liceali italiani studiano più dei loro coetanei europei. E non solo a scuola, dove passano sui banchi 27,2 ore a settimana, secondi solo ai colleghi tedeschi; ma anche a casa, dove trascorrono sui libri 2,3 ore al giorno. Lo sostiene il Censis, che però afferma pure che non sempre questo tempo dedicato all’approfondimento si traduce in apprendimento.
Secondo l’indagine del Censis il 63,7% dei dirigenti scolastici è in realtà convinta dell’importanza degli assegnare i compiti per casa. Buona parte di loro (il 67,5%) ritiene che ci sarebbe bisogno di una regolamentazione specifica, al di là delle circolari risalenti agli anni ’60. Quasi all’unanimità i presidi rispondono che è fondamentale che ogni docente si ritagli del tempo in classe per migliorare il metodo con cui gli studenti svolgono i compiti.
Altra nota: per metà, spesso i docenti si limitano a verificare lo svolgimento degli esercizi, senza correggerli, o fanno troppo affidamento sul fatto che accanto agli studenti ci siano dei genitori pronti, disponibili e preparati ad aiutarli.