Un docente su due è favorevole a non appesantire il carico di lavoro degli studenti durante i periodi di pausa natalizia: stessa cosa che vale per genitori, studenti e altre categorie della scuola. Lo dice un recente sondaggio realizzato dalla Tecnica della Scuola, che attraverso un’indagine on line ha raccolto le opinioni dei diversi “attori” protagonisti della scuola sul tema dei compiti assegnati durante le vacanze, rivelando divisioni e spunti di riflessione.
I numeri del sondaggio
Al sondaggio hanno partecipato 700 lettori della rivista specializzata, di cui il 71% docenti, il 18% genitori e il resto studenti, dirigenti e altre categorie. Geograficamente, il Nord è stato quello più rappresentato, con il 46% delle risposte, seguito dal Sud (22%), dal Centro (20%) e infine dalle Isole (12%).
Tra gli insegnanti, il 50,3% si è dichiarato favorevole ad eliminare i compiti per le vacanze, mentre il 47,7% si è detto contrario. Una percentuale minima (solo il %) si è mostrata indecisa. Per quanto riguarda coloro che si identificano nel gruppo “altro” – composto da educatori, esperti o familiari – il 60,8% ha appoggiato l’idea di abolire i compiti, contro il 35,3% che si è opposto.
Il dibattito nei commenti
Il tema divide, come dimostrano i numerosi commenti ricevuti. Tra le voci contrarie ai compiti, spicca chi sottolinea l’importanza di utilizzare le vacanze per rigenerarsi e trascorrere tempo con la famiglia: “Le vacanze sono un’opportunità di stare in famiglia, soprattutto dove ci sono separazioni e divorzi. Anche i ragazzi hanno necessità di godersi le vacanze”.
Di contro, alcuni docenti insistono sull’importanza dei compiti per mantenere allenate alcune competenze: “Prendiamo l’apprendimento delle lingue, che richiede costanza. Interrompere la pratica è un danno puro e semplice”.
Una posizione più moderata emerge da chi distingue tra vacanze brevi e quelle estive: “Non assegno compiti durante le vacanze brevi, ma considero utili attività leggere durante l’estate”.
Alcuni genitori sollevano dubbi sull’effettiva utilità dei compiti e sulla loro gestione: “Vorrei sapere quali sarebbero le alternative di qualità ai compiti. Sarò pessimista, ma vedo solo schermi come alternativa”.
Altri, invece, chiedono un ripensamento del metodo: “Attività che stimolino la creatività potrebbero sostituire i compiti tradizionali”.
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Precisiamo che l’indagine è stata realizzata dalla testata giornalistica “La Tecnica della Scuola” nel periodo che va dal 18 al 20 dicembre 2024. Hanno partecipato 700 lettori. Il sondaggio non ha carattere di scientificità: i risultati derivano da conteggi automatici.