Come ogni anno, d’estate, si apre il dibattito a proposito dei compiti per le vacanze, argomento da sempre divisivo per docenti, genitori ed alunni. Ma in che quantità ne vengono assegnati? Quali differenze? Cosa ne pensano gli studenti? A rispondere a queste domande è un sondaggio di Skuola.net.
Su un campione di 1.500 alunni di scuole medie e superiori – solamente 1 su 5 dice di essere stato risparmiato dalle fatiche estive. Inoltre, per qualcuno – circa 1 su 10 – vanno aggiunti pure dei compiti “personalizzati”, pensati appositamente per loro dagli insegnanti, soprattutto per far recuperare lacune gravi in alcune materie.
Viene segnalato un sovraccarico di compiti: oltre la metà (51%) ha avuto l’impressione, se non la certezza, che la mole degli esercizi da svolgere sia stata persino superiore a quella degli anni precedenti. Ecco perché, dovendo dare un giudizio sul carico di lavoro, la stragrande maggioranza lo ha valutato non adeguato: per il 33% è “eccessivo”, per il 50% quantomeno “pesante”.
Ma gli studenti, metà luglio, li hanno già svolti? O faranno tutto all’ultimo? Solo una minoranza è avanti con il lavoro: il 35% dice di essere a buon punto con i compiti per le vacanze, a cui si aggiunge un contingente di stakanovisti – circa il 6% – che dichiara di averli addirittura finiti.
Solamente 1 su 2 ha la certezza di riuscire a completare il tutto prima dell’inizio del nuovo anno scolastico. Un ulteriore 40% proverà nell’impresa, ma senza essere sicuro di farcela. Il restante 6% ha invece già rinunciato in partenza, consapevole che probabilmente si presenterà ai blocchi di partenza senza avere le carte in regola.
Ma non è detto che quelli che svolgeranno i compiti avranno la coscienza tanto più pulita. Molti di loro, infatti, potrebbero cedere alla tentazione di prendere la classica scorciatoia che porta a copiare, del tutto o in parte, gli esercizi assegnati: ben 1 su 3 ammette che sta valutando se ricorrere o meno all’aiutino.
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