In estate, invece di andare dietro ai compiti assegnati dai prof, quelli che riescono a fare odiare la scuola perfino sotto l’ombrellone, i ragazzi dovrebbero apprendere a giocare a bridge. Un modo per allenare la mente alla logica e imparare soprattutto la matematica.
Il consiglio sulle pagine dell’Ansa che suggerisce agli studenti di praticare il bridge in quanto non solo aiuta a fare rapidi calcoli di base, ma anche a valutare le probabilità e le percentuali.
Per appassionarsi basta, per esempio, e in mancanza di maestri diretti, iscriversi ai mini-corsi organizzati presso le Associazioni della Federazione Italiana Gioco Bridge (le stesse che una volta si chiamavano Circoli del bridge), presenti in quasi tutte le città italiane (info su www.federbridge.it ).
“La prima lezione introduce le nozioni del gioco del bridge. Si continua con la tattica, a cominciare dal piano di gioco con i metodi di attacco e difesa e i segnali, fino ad arrivare alla dichiarazione e al gioco vero e proprio”.
Gli esperti giocatori, fra l’altro, sono convinti, e a ragione, che “giocare a bridge esercita la mente, favorisce l’aggregazione e la socializzazione fra i giovani, inoltre potenzia la concentrazione, l’autocontrollo, le capacità di analisi e lo sviluppo di strategie tattiche e di calcolo”.
“Il mio consiglio – sottolinea una docente di matematica – é quello di utilizzare il periodo estivo per imparare a giocare a bridge ed organizzare delle partite tra amici o presso le Associazioni (ex Circoli) presenti in tutte le province italiane. È un gioco, ma anche uno sport della mente che migliora le proprie capacità matematiche con un notevole innalzamento del rendimento scolastico. Dal calcolo delle probabilità al ragionamento per trovare la soluzione al problema, i ragazzi fanno un importante salto di qualità”.
Dunque, forza con il bridge, un gioco di strategia importante per l’insegnamento della matematica, considerato pure che si tratta di un fenomeno a livello mondiale.
Dal 1993 il bridge in Italia è una disciplina riconosciuta dal C.O.N.I. come sport della mente, dal 1994 invece la Federazione Gioco Bridge ha dato vita, con il patrocinio del C.O.N.I. ed il consenso del Ministero della Pubblica Istruzione, ad un’ambiziosa iniziativa: il Progetto “Bridge a Scuola”.
Da allora il Progetto si è sviluppato e articolato al punto che sono oltre seicento le Scuole che hanno aderito all’iniziativa e quasi diecimila gli studenti che si sono approcciati al gioco del Bridge cogliendone la sua valenza educativa.
Non di secondo piano, su legge sempre su Ansa, l’opportunità di girare il mondo, seguendo i vari campionati nazionali, europei e perfino mondiali.
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