Continua il dibattito sui compiti delle vacanze di Natale: giusto assegnarli o meglio lasciare “liberi” gli studenti? Anche quest’anno, con l’avvicinarsi delle vacanze natalizie, si discute in merito ciò. Una circolare di una dirigente scolastica di una scuola di Torino ha esortato i suoi docenti a non dare compiti ai propri alunni, nel nome del vero significato della parola “vacanza”.
Un altro dirigente, Giovanni Cogliandro, a capo dell’Istituto Mozart di Roma, ha scritto una cosa simile ai propri docenti, come riporta La Repubblica: “Chiedo ai docenti, nel rispetto della loro libertà didattica, di integrare o sostituire una parte dei compiti per le vacanze con proposte di punti di riflessione che le ragazze e i ragazzi, i bambini e le bambine, vorranno condividere con i loro genitori e con la loro famiglia allargata”, si legge nella circolare lunga due pagine.
E ancora: “Sicuramente il dialogo in famiglia ormai è un qualcosa di sempre più evanescente, quasi raro, come più volte ho già rilevato lo stare a scuola tante volte per i nostri studenti è un esercizio di socialità maggiore dello stare in famiglia o nelle comunità di riferimento, sportive, artistiche, sociali di appartenenza, gruppi nei quali sovente le divisioni sono maggiori di ciò che unisce”.
Perché per il dirigente “occorre ripartire da ciò che di più caro si ha”, in un periodo in cui non si contano violenza e solitudine.
“Per questo — prosegue Cogliandro — chiedo una riflessione comune che non deve essere vista solo come un non assegnare compiti o assegnare un carico ritenuto leggero o conveniente, ma un atteggiamento diverso e più pensoso da parte di docenti e famiglie”.
Nella nota, infine, si legge anche un riferimento, seppur velato, alla questione del presepe nelle scuole: “La violenza e la decrescita infelice che a volte si manifesta anche a scuola non si risolve come una questione politica”, ha scritto il preside.
Se i docenti assegnano dei compiti scolastici durante i 15 giorni di vacanze natalizie non vi sono dubbi: i genitori sono autorizzati a disobbedire dicendo ai figli di non farli, l’8 gennaio li giustificheranno perché quei giorni vanno vissuti intensamente in famiglia. A sostenerlo è il pediatra Italo Farnetani, professore ordinario di pediatria dell’Università Ludes-United Campus of Malta.
“Da sabato 23 dicembre a domenica 7 gennaio niente compiti a casa per gli alunni”, ha esordito il pediatra durante un’intervista all’Adnkronos Salute.
“Considerando che gli insegnanti li assegneranno, invito i genitori a una ‘disobbedienza civile’: non facciano fare i compiti ai figli e al rientro a scuola lunedì 8 gennaio spieghino il motivo con trasparenza, prendendosi la responsabilità, senza inventare scuse né ‘malattie fantasma’ perché in tal caso sarebbe diseducativo”.
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