Non mi stupisco dei contenuti dell’articolo “Voto di condotta, la severità può attendere: per ora solo annunci, ma già partono le proteste“.
Né, peraltro, voglio credere che sia stata la classica tempesta nel bicchiere d’acqua o la montagna che partorisce il topolino. Chissà, forse un giorno si arriverà anche a realizzare quanto teorizzato, ma la mia esperienza d’insegnante m’insegna (scusate il gioco di parole) che i garanti più efficaci della serietà scolastica sono la scuola stessa e la famiglia.
Se queste due agenzie educative sono efficaci allora le cose funzionano: se la scuola è rigorosa sui banchi e la famiglia lo è fra le pareti domestiche, allora la missione istruttivo-educativa riesce, ma se anche una sola delle due non è all’altezza allora tale missione fallisce.
Sì, perché se lo studente “cazziato” a scuola è spalleggiato in famiglia sa che la spunta; viceversa se la famiglia si sforza di educarlo “comme il faut” ma è la scuola a spalleggiarlo, idem.
Occorre che il tanto decantato patto educativo sia veramente tale. E per fortuna a volte lo è.
Daniele Orla
L'insegnante di sostegno che è stata aggredita da una schiera di trenta genitori inferociti è…
“Nella Giornata nazionale per la sicurezza nelle scuole, il mio pensiero commosso va alle vittime…
La scrittrice Susanna Tamaro, in un'intervista rilasciata a Il Corriere della Sera, ha fatto una…
La recente sentenza della Corte di Cassazione del 11 giugno 2024 ha aperto una significativa…
È bene diffidare di chi vede complotti ovunque. Eppure qualche complotto esiste: i giovani vanno…
Come abbiamo scritto, è tornato il Black Friday, l'occasione più propizia dell'anno per approfittare di…