Sono un’insegnante di sostegno di Scuola dell’Infanzia.
Nell’a.s. 2016-2017 ho lavorato presso l’I.C. di Bellizzi (SA) e nel mese di Giugno, ho ricevuto tramite WhatsApp dalla Referente dell’Infanzia, un venerdì sera (dunque fuori al mio orario di servizio) la comunicazione di cambio plesso. La mia risposta è stata quella di voler un ordine di servizio in quanto non ero tenuta ad essere reperibile di venerdì sera.
Pertanto, il lunedì mi sono recata al mio “solito” plesso in attesa di una comunicazione UFFICIALE. I giorni successivi ho ricevuto l’ordine di servizio e mi sono spostata. Sono stata, però, convocata dalla DS la quale si è mostrata contrariata del mio gesto accusandomi di poca professionalità e disponibilità.
Nel mese di luglio ho svolto il mio anno di prova in seguito al passaggio di ruolo e la DS ha preteso che io esponessi quanto accaduto al comitato di valutazione.
Ho ribadito la mia tesi in merito alle comunicazioni WhatsApp, ma mi è stato risposto che la scuola deve affrontare le “emergenze” e qualora queste si verifichino di sera o nel weekend l’unico strumento a disposizione è WhatsApp. Inutili sono stati i miei tentativi di replica.
Al termine, la DS mi ha letto il giudizio emesso nei miei confronti in cui ha inserito una “piccola nota” in seguito a tale episodio, in cui ha dichiarato che ho avuto difficoltà relazionali.
Lettera firmata
Ascolta subito la nuova puntata della rubrica “Socioscolasticamente parlando” tenuta da Francesco Pira dal titolo: “Violenza nei giovani a scuola…
La riduzione di quasi 8.000 unità di personale Ata dal prossimo mese di settembre, praticamente…
C’è soddisfazione, da parte sindacale, sull’esito dello sciopero del 31 ottobre scorso.Un po’ tutti rilevano…
La scuola non è un luogo rivolto a giovani privilegiati. Anzi, è il luogo per…
Il gup di Palermo Paolo Magro ha condannato a 11 anni e 4 mesi di…
In un istituto di Prato, come in molte scuole italiane, è scattato il divieto di…