Con “Adotta un banco” l’Educazione civica si avvicina agli alunni
Per trasmettere con efficacia il rispetto degli altri e la cura delle cose l’alunno diventa responsabile del banco che tutti i giorni utilizza come strumento di lavoro durante le lezioni e i compiti in classe: l’iniziativa è stata presentata il 3 ottobre a Todi da ‘Io Siamo’, l’associazione fondata dal segretario dell’Ugl Renata Polverini insieme a Luca Josi e Giulio Violati, con l’obiettivo di creare le condizioni per un nuovo patto tra giovani, anziani, istituzioni pubbliche e private attraverso la riscoperta di valori come il bene comune, il senso comunitario ed il rispetto reciproco.
Il progetto prevede che nelle prossime settimane 3.000 bambini della primaria, appartenenti a cento classi, in tutta Italia, riceveranno un banco nuovo da una Onlus. La particolarità dell’iniziativa è che al banco, divenuto di proprietà della scuola, verrà applicata una una targhetta con il nome e cognome dell’alunno che lo utilizza. E che, in tal modo, lo prende in adozione. Una responsabilità che, protratta nel tempo, secondo i promotori dell’iniziativa dovrebbe incidere sulla presa di coscienza di un’educazione civica troppo spesso teorizzata e raramente applicata su casi reali. Anche perchè in questa occasione la parte attiva, quella che indica la “buona strada” da seguire, non è personificata dal docente o dall’esperto che spesso secondo gli studenti svolge la lezione recitando quasi da copione. Gli artefici del progetto sono infatti gli allievi. Che si dovranno prednere anche della responsabilità, visto che saranno loro stessi valuati: lo stato del banco – a fine anno debitamente restaurato dagli studenti della classe con scolarenti e vernici – inciderà infatti sul voto di condotta e su quello di materie attinenti come l’Educazione civica.
Secondo Luca Josi, ideatore e promotore dell’iniziativa, lo allievo da questo tipo di esperienze ha solo da guadagnare: “nella difesa, tutela, pulizia di quel pezzo di legno e formica – ha detto il fondatore dell’associazione IoSiamo – nasce il suo rapporto con lo Stato, il rispetto dell’oggetto ricevuto in cambio di quello che un giorno capirà essere stato frutto di un’altra alleanza. Quel banco era in parte suo. Lo avevano acquistato i suoi genitori con le tasse versate alla nazione“.
Tra i sostenitori del progetto ‘Adotta un banco’ c’è anche il ministro Mariastella Gelmini: questa proposta “trasmette agli studenti – ha detto il responsabile del Miur intervenendo a Todi alla presentazione dell’iniziativa – la consapevolezza che il patrimonio comune va salvaguardato. E` importante che fin dalle elementari si apprendano questi principi“. Il ministro ha espresso “interesse per questa proposta“, sottolineando la necessità di una alleanza educativa di cui “tutta la società si deve occupare, ognuno dando il proprio contributo. E in questa direzione va anche la decisione di introdurre l’ora di Educazione alla cittadinanza“. Secondo Gelmini, che si è impegnata a diffondere l’iniziativa attraverso il ministero dell’Istruzione, è fondamentale “far crescere cittadini consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri, del rispetto dell’insegnante, dei propri compagni e della scuola, partendo dal banco“.