Druzi in ucraino significa “Amici” e in nome dell’amicizia nasce il progetto pensato da Save The Children che prevede l’affiancamento da parte di volontari, in prevalenza appartenenti alla comunità ucraina in Italia, ai bambini e agli adolescenti tra i 9 e i 18 anni in fuga dal conflitto. Il progetto ha già raccolto 300 adesioni e nasce dalla esperienza “volontari per l’educazione”.
“Druzi” vuole mettere i minori in relazione con giovani che parlano la lingua ucraina e che li accompagneranno alla conoscenza dell’Italia e delle città dove sono ospitati. Li sosterranno nel mantenimento delle competenze di base, promuoveranno attività di lettura e di gioco.
Prima di essere attivati, i volontari che hanno aderito al progetto, seguono dei corsi di formazione sotto la supervisione di una equipe di educatori e di psicologi, mentre è stata pure registrata la grande voglia dei ragazzi ucraini di capire e conoscere meglio la nuova realtà, richiedendo libri in italiano, informazioni sulla città e sull’Italia, e in generale hanno dimostrato di apprezzare uno spazio di confronto nella loro lingua per porre domande e esprimere i loro pensieri. Molti di loro proseguono il percorso didattico in DAD con la loro scuola o con i loro professori che si collegano dall’Ucraina, ma hanno comunque espresso il desiderio di poter al più presto tornare a scuola in presenza e rivedere i propri compagni.
I ragazzi che partecipano al progetto Druzi sono al momento quelli presenti all’interno degli hotel e dei centri destinati all’accoglienza collettiva dei profughi ucraini. Accedono al servizio dopo un breve colloquio informativo che coinvolge anche il genitore o il loro tutore.
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