Il premier Renzi ha dunque escluso tensioni con il ministro Giannini: “Non c’è nessun contrasto con nessun ministro. Ho letto che avrei litigato con tutti i ministri, ho letto che avrei litigato anche con Lotti e lì c’è stata la standing ovation”.
E poi specifica: “Semplicemente abbiamo fatto una riunione del Pd senza il ministro Giannini, è vero è stata fatta a palazzo Chigi ma ero impegnato e non ho creduto di dover muovere la scorta per andare al Nazareno. E non mi pare che il ministro Giannini sia iscritto al Pd. Non c’è alcuna tensione con i ministri, la proposta sulla scuola è sostanzialmente pronta”.
“Dopo di che non sempre condivido quello che dice la Giannini o altri ma credo che sia un fatto di sanità mentale”.
Inoltre il primo ministro ha precisato che il rinvio del pacchetto scuola non era dovuto a problemi di coperture, “perché la copertura fa data dal 2015, nessuno immagina di fare una riforma che parte da domani. Non abbiamo messo oggi la riforma per evitare un eccesso di troppa carne al fuoco, è buon senso. La presenteremo mercoledì”.
E sempre per meglio precisare, ha pure detto: “La riforma della scuola non si articola nella stabilizzazione dei precari, è l’assunzione di un patto con le famiglie per definire i contenuti educativi necessari”.
È vero, ha aggiunto che i precari delle graduatorie a esaurimento hanno diritto all’assunzione ma “è necessario cambiare le regole del gioco per valutare gli insegnanti”.
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