Saranno solo numeri, ma un cento alla maturità oggi, apre le porte del lavoro più facilmente agli studenti.
Ne è convinta Chiara Grosso, presidente e ceo di FourStars, società specializzata in tirocini formativi: “Oltre a moltiplicare le opportunità occupazionali, un voto alto garantisce l’ingresso nelle università e un bagaglio culturale che attira i recruiter”, si legge sulla pagina milanese di Repubblica.it.
Nella settimana in cui si sono svolte le prime prove scritte degli esami di stato 2017, facciamo una piccola riflessione sull’eventulale risultato finale, secondo cui, se si ottiene il massimo, si può sperare di trovare un’occupazione in tempi brevi.
In favore di questo punto di vista ci sono anche i dati statistici di AlmaDiploma, secondo cui chi ottiene una votazione alta, pari a 100, ha l’80% di chance in più di trovare un’occupazione dopo il diploma di chi ottiene 60. Quindi, il famoso “pezzo di carta” non basterebbe più, ma bisogna eccellere: “tra un voto pari a 60 e uno pari a 100, continua Grosso, la possibilità di occupazione praticamente raddoppia. Questo, secondo gli studi, è particolarmente valido per alcuni indirizzi, ad esempio per gli istituti tecnici e professionali, per cui un buon voto permette di trovare lavoro già a un anno dalla maturità. Non dimentichiamo poi che alcuni atenei, soprattutto all’estero ma anche in Italia, considerano la votazione alta come prerequisito per accedere ai test di ingresso. Naturalmente, le aziende non considerano solo il voto di maturità nella scelta di un candidato diplomato, ma eventuali esperienze di studio o stage all’estero anche, che incrementano notevolmente le chances occupazionali”.
Ma non è tutto: secondo AlmaDiploma, le possibilità lavorative per questi “geni” del 100 alla maturità, aumenterebbero addirittura del 66% le possibilità di trovare un lavoro dopo il conseguimento del titolo, mentre, nel caso di studio all’estero le possibilità di trovare lavoro subito dopo il titolo aumenterebbero del 31%.
Bisogna certamente prendere con le pinze questi dati, perché lo sbocco lavorativo dipende da tantissimi fattori, non certo da un semplice numero.
E’ vero però che il voto di diploma o di laurea, possono molto spesso condizionare i colloqui di lavoro o la partecipazione ai concorsi.
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