Politica scolastica

Con il nuovo Governo, sparirà quasi subito la chiamata diretta

Per la formazione del nuovo Governo, quella di oggi è una giornata importante: nel pomeriggio il presidente Mattarella riceverà le tre forze politiche che più delle altre potranno (anzi dovranno) dire la loro sulla possibile via d’uscita da una situazione di stallo molto difficile e complicata.

A breve l’incarico per il Governo

E’ molto probabile che entro venerdì sera si conosca già il nome di chi avrà l’incarico di formare il Governo (o almeno di tentare un primo “sondaggio esplorativo”)
Per la verità il presidente Mattarella sembrerebbe intenzionato a dare un incarico del tutto risolutivo, anche perché i tempi stringono e ci sono importanti scadenze da rispettare: fra tutte c’è quella del Documento di Economia e Finanza (DEF) che dovrebbe essere varato al più presto.
E’ bene non dimenticare che il DEF metterà le basi per la prossima legge di bilancio dalla quale dipenderà la concreta possibilità di realizzare, in tempi brevi, le “promesse” fatte durante la campagna elettorale.

Il problema delle risorse

Perchè va detto che il taglio di vitalizi e stipendi dei parlamentari (operazione del tutto necessaria e doverosa soprattutto per motivi “etici”) non potrà certamente servire né a rilanciare l’occupazione ma neppure – più modestamente – a liberare risorse significative per dare avvio ad altre operazioni molto attese (sistema pensionistico, reddito di cittadinanza, di inclusione o come lo si vuole chiamare).

Legge 107 e dintorni

La sensazione, al momento, è che i temi che più stanno a cuore al mondo della scuola (cancellazione o revisione della legge 107, misure in fatto di precariato, edilizia scolastica) potranno essere affrontati nei primi “100 giorni” di Governo ma in modo molto limitato.
Nel concreto ci potrebbero essere interventi sulle questioni della chiamata diretta e dei diplomati magistrale. Altro tema, poco costoso, ma importante, potrebbe essere quello del reclutamento dei docenti della secondaria.
Per parlare di assunzioni, organici, risorse per i contratti e per l’edilizia bisognerà attendere almeno la legge di bilancio del 2019: nella migliore delle ipotesi i primi risultati si potrebbero vedere a partire dall’anno scolastico 2019/20.

Reginaldo Palermo

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