E inizia la caccia agli elettrodi da parte degli studenti (nella speranza che non ci restano), anche in vista degli esami di stato, dal momento che degli psicologi dell’università di Oxford sostengono che stimolando il cervello con piccole scosse elettriche aumenta significativamente la capacità di calcolo aritmetico.
Gli esperimenti, pubblica La Stampa, stanno proseguendo con la speranza di standardizzare la procedura in modo da aiutare gli studenti che non brillano in matematica.
I ricercatori, guidati dal professor Roi Cohen Kadosh con una tecnica chiamata “Transcranial random noise stimulation” hanno osservato il cervello di alcuni studenti, Trns, mentre svolgevano compiti di matematica. Nello studio, pubblicato sulla rivista “Current Biology” 25 studenti hanno ricevuto impulsi elettrici applicati al cervello mentre altri 26 sono stati sottoposti a una finta stimolazione. Successivamente si è vesto che i ragazzi che erano stati stimolati elettricamente svolgevao problemi matematici con una velocità del 27 per cento superiore rispetto al gruppo di controllo non stimolato.
“Il nostro scopo – ha detto il professor Cohen Kadosh – è di aiutare chi ha difficoltà con i numeri, cioè il 20 per cento circa della popolazione. Ora dobbiamo estendere i risultati e riprodurre gli esperimenti in classi vere. C’è ancora molto lavoro da fare ma questo è un avvio promettente”. Alcuni scienziati hanno infatti criticato lo psicologo di Oxford dicendo che il numero dei ragazzi testati è troppo piccolo per essere significativo. Altri ricercatori hanno tuttavia osservato che l’esperimento potrebbe aprire nuove prospettive nel campo della riabilitazione.