Lo scrive Il Sole 24 Ore e se verrà approvato definitivamente, la misura permetterà a circa 25mila ragazzi impegnati nel programma di scambio per studenti di esercitare il loro diritto di voto.
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Stando alla norma possono votare per corrispondenza nella Circoscrizione estero (ma solo per un’unica consultazione elettorale) i «cittadini italiani che, per motivi di lavoro, studio o cure mediche, si trovano, per un periodo di almeno tre mesi nel quale ricade la data di svolgimento della medesima consultazione elettorale, in un Paese estero in cui non sono anagraficamente residenti ai sensi della legge 27 ottobre 1988, n. 470». Un diritto che in base sempre allo stesso comma 1, viene esteso i familiari conviventi con i cittadini di cui al primo periodo. Per farlo – spiega il comma 2 – gli aspiranti elettori dovranno presentare domanda al comune di iscrizione elettorale entro i dieci giorni successivi alla data di pubblicazione del decreto di convocazione dei comizi elettorali, indicando anche l’indirizzo postale al quale inviare il plico elettorale e un’autocertificazione attestante il possesso dei requisiti richiesti dalla norma. Il comune interessato dovrà inviare tutti i dati al Viminale che avrà poi 28 giorni per avvisare la Farnesina. Toccherà infatti al ministero degli Affari esteri trasmettere agli uffici consolati competenti i nominativi degli elettori.
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