La Carta del docente per la formazione può essere utilizzata anche per l’acquisto di materiale ludico-didattico: la specifica è stata fatta da Paola Frassinetti, sottosegretario all’Istruzione e al Merito: in un’interrogazione parlamentare, rispondendo alla deputata di Italia Viva Maria Chiara Gadda, la rappresentante del Governo ha sottolineato che poiché la Carta da 500 euro l’anno serve per “un costante aggiornamento e arricchimento professionale” è bene ricordare che “essa consente già, di fatto, l’acquisto di materiale didattico”.
Tra questo materiale, riporta Il Messaggero, Frassinetti ha tenuto a dire che vi sono “giochi, giochi da tavolo o giocattoli” specificando anche che “tale materiale sia definito come tale dal venditore, anche mediante specificazione nella relativa relazione tecnica esplicativa”.
Sulla spendibilità della somma elargita dallo Stato a partire dal 2016, con l’approvazione della Riforma 107/15 approvata da Governo Pd guidato da Matteo Renzi, abbiamo più volte sottolineato l’ingiusta esclusione dell’accesso alla Card dei supplenti annuali e di tutto il personale Ata.
Si tratta di incomprensibili preclusioni. Nella lista dei materiali molto utilizzati dai docenti risultano infatti stampanti, toner, pen drive, come pure le spese per le connessioni Adsl o per la Fibra ottica: tutte attrezzature e servizi chiaramente utili per migliorare la didattica e per aggiornarsi, considerando anche che moltissimi corsi formativi, anche webinar, sono fruibili in modalità on line.
Esattamente due anni fa, La Tecnica della Scuola aveva anche denunciato l’esclusione all’accesso di questi prodotti diventa però ancora più intollerabile quando si scopre che, invece, gli stessi docenti di ruolo possono liberamente acquistare con i 500 euro annui della Card del docente una serie di materiali che non hanno nulla a che fare con la formazione: come dei calendari incentrati sulle posizioni più sexy e gli accoppiamenti degli animali.
L’esclusione per molti docenti è anche a “monte”: gli insegnanti precari, tranne gli 80mila che hanno stipulato nel 2022 una supplenza annuale fino al prossimo 31 agosto, per i quali è stata approvata una deroga, non hanno infatti accesso alla Carta del docente.
Diversi sindacati hanno prodotto e vinto ricorso: oggi l’Anief ha stimato che sono “100 mila precari che quest’anno sono rimasti a bocca asciutta pur avendone pieno diritto”, come sottolineato da diversi tribunali.
Per loro, i supplenti esclusi, il sindacato sostiene che “non rimane che ricorrere al giudice del Lavoro, forti del parere favorevole del Consiglio di Stato, con la sentenza n. 1842/22, della Corte di Giustizia Europea, causa C-450/2021”, ma soprattutto del via libera “di meno di un mese fa, era il 27 ottobre scorso, della Corte di Cassazione che si è espressa a favore della Carta del docente da estendere ai supplenti contrattualizzati fino al termine delle attività didattiche”.
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