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Con la ri-modifica del titolo V lo Stato riprende parte dei suoi poteri

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Il nuovo articolo 117 della Costituzione, spiega Il Sole 24 Ore,  fissa le materie d’ambito esclusivo statale e quelle che resteranno alle autonomie locali.  

Tra le prime rientra l’istruzione universitaria; tra le seconde «la promozione del diritto allo studio, anche universitario».

 

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Il relatore del Ddl ha spiegato che alla competenza regionale è assegnata la sola “promozione” del diritto allo studio universitario.E che, di conseguenza, è affidata allo Stato quella sugli altri aspetti costitutivi del diritto allo studio universitario: dalla definizione dei principi e delle regole di organizzazione del sistema, all’assegnazione di borse, assegni e altre provvidenze. Occorre ora il conforto dei numeri per spiegare l’attenzione al tema, due su tutti: «I dati sugli studenti che fruiscono di borse di studio (il 7% del totale, sono il 30% in Germania) o lo scandalo degli “idonei non beneficiari” di borse (il 20% del totale degli aventi diritto, con punte del 40 o addirittura del 70% in alcune regioni)». La sua speranza è che una volta in vigore il nuovo titolo V si possa finalmente invertire la rotta.