Politica scolastica

Con le reggenze si risparmiano 50 milioni all’anno

Eliminare le reggenze e consentire alle scuole di funzionare in modo regolare è uno degli obiettivi che il ministro Bussetti ha già inserito nel suo programma di lavoro.

Un concorso per cancellare le reggenze

Il concorso per dirigenti scolastici che ha preso avvio nella giornata del 23 luglio è funzionale allo scopo.
Ma, per il momento, bisogna mettere nel conto che a settembre 2018 non cambierà assolutamente nulla in quanto, se non ci saranno intoppi, i vincitori di concorso potranno prendere servizio con l’inizio dell’anno scolastico 2019/20.
Per il prossimo anno, quindi, le reggenze proseguiranno e, anzi, saranno ancora più numerose di prima (poco meno di 1800 di cui 1.200 su posti vacanti) anche se il Miur ha già chiesto al Ministero dell’Economia l’autorizzazione per assumere 200 nuovi dirigenti scolastici attingendo dalla vecchia graduatoria.

Più reggenze = maggiori risparmi

In questo modo il Ministero potrà continuare a risparmiare un bel po’ di soldi perché il compenso previsto per i reggenti è largamente inferiore allo stipendio di un dirigente titolare: in pratica la nomina di un reggente consente un risparmio medio di 40-45 mila euro lordi; con mille reggenze il risparmio arriva a 40-45 milioni e se si considera che questo meccanismo va avanti ininterrottamente da almeno 5-6 anni è facile fare il totale: in tutto questo tempo lo Stato ha risparmiato non meno di 300 milioni di euro (si deve infatti considerare che negli ultimi anni le reggenze hanno ampiamente superato il tetto delle mille unità).
E con questi numeri si capisce anche perché garantire concorsi regolari per reclutare i dirigenti necessari al funzionamento delle scuole non sia stato negli ultimi anni un tema prioritario per l’Amministrazione che, evidentemente, non ha sottovalutato i risparmi che si possono realizzare sostituendo dirigenti titolari con reggenti.

Reginaldo Palermo

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