C’era una volta il contratto collettivo della scuola e i vari contratti integrativi, che regolavano i diritti e i doveri dei lavoratori della scuola. Ben presto, quando sarà approvato in via definitiva il disegno di legge della scuola n.2994, il vecchio e caro contratto della scuola, così come l’abbiamo conosciuto, sarà solo un lontano ricordo.
La domanda che si pongono in molti è: “Quanto inciderà , in termini sostanziali e di vita professionale degli insegnanti, l’attuale riforma della scuola, sul contratto collettivo nazionale e su quello di mobilità?”.
La risposta è: ”Se il ddl scuola dovesse rimanere, nel suo impianto generale, quello uscito dal Consiglio dei ministri del 12 marzo 2015, l’impatto che avrà sui contratti sarà devastante”.
Basti pensare all’art.28 comma 4, in cui è prevista la delibera del Collegio dei docenti per il quadro della programmazione dell’azione didattico-educativa, che invece con la riforma passerà da essere una delibera a divenire una semplice informativa del dirigente scolastico.
Altra delibera che verrà usurpata al Collegio dei docenti, sarebbe quella prevista dall’art.33 comma 2. Infatti in tale norma è scritto che le funzioni strumentali sono identificate con delibera del collegio dei docenti in coerenza con il piano dell’offerta formativa che, contestualmente, ne definisce, criteri di attribuzione, numero e destinatari.
Anche questo cesserà di esistere, il tutto verrà lasciato alla discrezionalità del dirigente scolastico. Anche l’articolo 29 del contratto sarà destinato a subire delle rivoluzioni.
Lasciando perdere l’art.78 del Ccnl scuola sugli aumenti delle retribuzioni base, in quanto sono ormai dal 2007 che è disatteso, un altro articolo che non avrà più la stessa conformità sarà anche l’art.88 riferito all’indennità e compensi a carico del fondo d’Istituto.
E poi, che fine faranno le contrattazioni d’Istituto? Il parere è che verranno eliminate totalmente in quanto sarà il dirigente scolastico a decidere chi deve fare cosa e quanto deve essere retribuito.
Ma il colpo letale lo subirà, senza ombra di dubbio, il contratto integrativo sulla mobilità degli insegnanti. Con l’istituzione degli albi territoriali e la conseguente abrogazione della titolarità a tempo indeterminato su una singola istituzione scolastica, si eliminano i trasferimenti nelle canoniche tre fasi. Non esisteranno più le graduatorie d’Istituto e non si darà più importanza all’anzianità di servizio e alle esigenze di famiglia. Anche in questo caso, come è chiaramente scritto nel ddl scuola, si lascerà tutto alla responsabilità e alla discrezionalità dei dirigenti scolastici.
Queste sono solo alcune delle conseguenze che si potrebbero avere dopo l’ approvazione in legge del disegno di legge “La Buona Scuola”. Una cosa è certa, si tratta di una rivoluzione che sostituisce la contrattazione e il valore democratico degli organi collegiali, con il decisionismo e il libero arbitrio del dirigente scolastico.
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