La gestione dei telefoni cellulari e degli smartphone a scuola continua a creare problemi. Le regole imposte dagli istituti, infatti, spesso non riescono a inibirne l’utilizzo. Per gli studenti ogni occasione è buona per rivenirne in possesso e utilizzare internet e social media. La soluzione al problema potrebbe essere una di tipo davvero drastico: lasciare telefoni cellulari e smartphone all’entrata dell’istituto. Così il problema è risolto “alla radice”.
La questione non è solo della scuola italiana. Tanto che la ministra francese dell’Istruzione, Nicole Belloubet, il 9 maggio ha fatto sapere di volere “sperimentare” a partire dal prossimo anno scolastico l’obbligo per gli studenti di depositare il proprio smartphone all’esterno delle mura scolastiche, possibilmente in appositi armadietti.
“Ho già detto più volte che vorrei davvero che i nostri studenti possano arrivare a scuola senza il telefono portatile, conosciamo gli effetti nefasti che ciò può produrre”, ha dichiarato la ministra intervistata da radio Franceinfo, ipotizzando la creazione di appositi armadietti per lasciare gli smartphone fuori da scuola.
Quindi ha specificato che questo è ciò che immagina e che vorrebbe “che lo sperimentassimo dall’anno prossimo”.
A ben vedere, comunque, in Francia da alcuni anni è già vietato l’utilizzo dei “telefonini” scuola, tuttavia spetta ad ogni singolo istituto definire le modalità partiche del rispetto di questa norma. La ministra francese dell’Istruzione transalpina ritiene, tra l’altro, che l’invadenza delle tecnologie nelle classi non si fermi allo smartphone: si dovrebbe “riflettere” meglio, ha dichiarato ancora Belloubet, sull’uso degli strumenti digitali in classe, in particolare su tablet e computer messi talvolta a disposizione degli studenti con troppa leggerezza.
Oltre alla Francia, anche l’Olanda e la Spagna hanno introdutto regole ferree per arginare l’utilizzo massiccio del telefono cellulare scuola: l’ultimo a prendere la decisione è stato il governo spagnolo, che ha deciso di vietare l’uso del cellulare nella scuola primaria durante l’orario scolastico, mentre alle medie di utilizzarlo solo “quando l’insegnante lo suggerisce perché il suo progetto pedagogico lo richiede”.
In Italia, invece, le ultime indicazioni del ministero dell’Istruzione e del Merito, attraverso una circolare del responsabile del Mim Giuseppe Valditara, ribadita di recente, sono quelle dell’utilizzo esclusivamente per motivi didattici, come del resto era stato comunicato nel 2007 da Giuseppe Fioroni, allora responsabile del dicastero bianco di Viale Trastevere.
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