Ha destato stupore il doppio ripensamento del Governo sulla collocazione in quarantena di una classe di alunni presenza di un solo caso Covid: nel volgere di poche ore si è passati dal ritorno alla DaD con un solo contagio all’inaspettato mantenimento della vigente normativa, introdotta ad inizio novembre, che a breve si ufficializzerà con una Circolare ad hoc prodotta dal ministero della Salute. Sembra che il ravvedimento sia stato voluto direttamente da palazzo Chigi, a seguito di un consulto con Comitato tecnico scientifico e con il commissario all’emergenza Francesco Figliuolo, che ha garantito supporto per un tracciamento più capillare (finora a dire il vero latitante) in tutte le scuole che dovessero avere necessità di verificare.
Nel frattempo, il capo dipartimento per le risorse umane Jacopo Greco nel pomeriggio ha prodotto la Circolare di competenza del dicastero dell’Istruzione, a firma anche del direttore generale della prevenzione sanitaria Giovanni Rezza, nella si superava quanto detto poche ore prima.
Nell’ultima comunicazione ministeriale, quella del 30 novembre, è stato scritto che “anche in considerazione della sopravvenuta disponibilità manifestata dalla struttura commissariale con nota inviata in data 30 novembre 2021, potrà essere mantenuto il programma di testing di cui alla circolare n. 50079 del 3 novembre 2021, per la verifica della positività dei soggetti individuati come contatti di una classe/gruppo, da effettuarsi in tempi estremamente rapidi, tali da garantire il controllo dell’infezione”.
Anche Natale Saccone, esperto sulla sicurezza e presente ai tavoli di confronto col Ministero, ha detto che “il commissario all’emergenza che ha garantito l’intensificazione dei test Covid a scuola si è ritornati allle indicazioni di cui alla nota primaria del 03/11/2021 con la sorveglianza in testing”.
La novità, ha continuato Saccone, è che le scuole “avranno la facoltà di prescrivere sorveglianza con testing (T0-T5) quando l’andamento della curva epidemiologica si realizzerà sotto la soglia di tutela dei 50 casi ogni 100.000 o disposizioni di quarantena TQ7-TQ10 o Q14 ove la curva si impennasse precipitosamente”.
Il ritorno alla norma vigente comporterà che la quarantena, con DaD, si attuerà comunque con un solo positivo in classe per i bambini fino a sei anni, quindi nella scuola dell’infanzia perché in questi contesti scolastici è più difficile mantenere il distanziamento e le mascherine per i bimbi non sono obbligatorie.
Classe a casa anche con due positivi nelle classi con alunni da 6 a 12 anni (per i quali non è ancora prevista la vaccinazione) e anche per i più grandi se non sono vaccinati.
Tutti a casa, in ogni caso, quindi anche coloro che si sono sottoposti a vaccinazione, anche con oltre 12 anni, in tutti i casi in cui gli alunni positivi siano almeno tre.
Rimane comunque il fatto che una Circolare firmata solo la sera prima parlava di peggioramento del quadro dell’epidemia, dovuto ad “un aumento rapido e generalizzato del numero di nuovi casi di infezione da SARS-CoV-2, anche in età scolare”, con una incidenza settimanale in crescita e pari a 125 per 100.000 abitanti, “valore ben lontano dal quello ottimale di 50 per 100.000, utile per un corretto tracciamento dei casi”.
La premessa giustificava, dunque, il ritorno alla “quarantena per tutti i soggetti contatto stretto di una classe/gruppo dove si è verificato anche un singolo caso tra gli studenti e/o personale scolastico”.
Anche il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi aveva giudicato la restrizione come “una misura assolutamente prudenziale”, voluta per “tenere in assoluta sicurezza la scuola”.
“È una misura che tiene conto del quadro attuale”, aveva confermato il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa.
La segretaria generale Cisl Scuola Maddalena Gissi, aveva chiesto “l’intervento di protezione civile ed esercito” laddove la Asl sono in difficoltà.
“Siamo stati facili cassandre”, aveva invece dichiarato in mattinata il presidente dell’Anp, Antonello Giannelli.
Cosa è cambiato in una notte? Lo stesso numero uno dell’Anp nazionale, dopo l’ultimo ripensamento del Governo, non nascondeva il suo “sconcerto”: in serata, Giannelli si augurava di attendere “di vedere come il Commissario Figliuolo deciderà ora di intervenire per rendere finalmente efficienti le ASL e far partire la campagna di testing e tracing che dovrebbe garantire la scuola in presenza”.
Il sindacalista ha quindi auspicato che “ai dirigenti e al personale delle scuole, che hanno fatto ben più di quanto dovessero, non si chieda più di sostituirsi ai funzionari dei Dipartimenti di prevenzione”.
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