Ieri, al tradizionale Concertone organizzato, come ogni anno, a Roma dai sindacati Cisl, Cgil e Uil, la conduttrice Ambra Angiolini ha lanciato un importante messaggio legato ai numerosi casi di studenti, spesso universitari, che si tolgono la vita in quanto troppo pressati dalle aspettative su studio e carriera.
La frase iniziale dell’Articolo 1 della Costituzione italiana (che compie 75 anni) è lo slogan scelto per la Festa dei lavoratori 2023. Nel corso della manifestazione si è parlato a lungo di diritti previsti e non dalla Carta Costituzionale che spesso, purtroppo, non vengono garantiti. Da qui il lancio dell’hashtag, diventato virale sui social, #ildirittochemimanca.
La showgirl alla guida della kermesse ha detto, sul palco, le seguenti parole: “C’è un diritto che nemmeno la Costituzione prevede: il diritto a essere ordinari anche in una società che ci chiede di essere straordinari, sempre. L’idea del supereroe performante ha portato alla morte tanti ragazzi fino a fargli credere che era meglio buttarsi dalla finestra che tanto dentro erano già morti. Per loro, essere semplici studenti, non era abbastanza. Rinunciare alla perfezione che credevano di dover raggiungere significava fallire, non potere accettare un sei o un cinque”. Parole forti, che si legano al concetto di merito sostenuto dal Governo e dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.
“Il supereroe è performante, sempre. La nostra Costituzione tutela il nostro sistema immunitario, quello degli esseri umani. La società ci impone di essere straordinari ed efficienti sempre. Abbiamo invece il diritto di vivere, studiare, senza che ci venga chiesto sempre un passo in più.
Ecco un altro intervento della conduttrice, relativo alle differenze di paga che ci sono tra lavoratori e lavoratrici: “Che ce ne facciamo delle parole? Voglio proporre uno scambio: riprendetevi le vocali in fondo alle parole, ma ridateci il 20% di retribuzione. Pagate e mettete le donne in condizione di lavorare. Uguale significare essere uguale, e finisce con la e”. Insomma, secondo la Angiolini non è importante che le parole, soprattutto i termini che indicano i mestieri, vengano declinate al femminile; è più importante un’equa retribuzione.
Sono diversi i recenti precedenti di suicidi di giovani universitari. Ad inizio marzo scorso, scrive l’Ansa, si è uccisa a 27 anni, buttandosi giù da un dirupo a Somma Vesuviana, in provincia di Napoli, Diana, a cui mancava un solo esame, latino, per la laurea in Lettere moderne, schiacciata dal peso di aver comunicato a tutti la falsa data della sua laurea.
Pochi prima, il 28 novembre, Riccardo, 26 anni, aveva deciso di schiantarsi con l’auto tra Padova e Abano Terme: aveva annunciato la data della sua laurea in Scienze infermieristiche ma gli mancavano ancora alcuni esami per poterla ottenere. Per terra, sull’asfalto, non è stato trovato nessun segno di frenata.
I primi di febbraio di quest’anno, invece, una giovane di soli 19 anni si è impiccata nei bagni dell’Università di Milano: in una lettera di addio manoscritta la giovane riconduceva il gesto alla percezione fallimentare della propria vita e del proprio percorso di studio.
A ottobre 2022 era stata la volta di un 23enne che a Bologna si era ucciso lanciandosi nel Reno: anche lui aveva annunciato la data della laurea ma ne era ancora lontano.
Un anno prima uno studente di 29 anni abruzzese si era gettato da un ponte perchè gli mancavano molti esami per laurearsi.
Sono state diverse, nelle ultime settimane, le occupazioni scolastiche che hanno posto l’accento sulla salute mentale, spesso precaria, degli studenti, che sono sembrate delle vere e proprie grida d’aiuto dei giovanissimi contro competizione, corsa all’eccellenza, aspettative asfissianti.
Il Concertone di Roma del 2023 è cominciato nel ricordo del giovane 18enne Lorenzo Parelli, nativo di Morsano di Strada, travolto 15 mesi fa da una putrella all’interno di un’azienda meccanica che produce bilance stradali.
Ambra Angiolini ha esordito citando l’articolo 4 della Costituzione Italiana e poi ha aggiunto: “Lorenzo muore nella prima sillaba della parola futuro, perché ad avere un lavoro non ci arriverà mai, morto durante l’orario scolastico e questo nemmeno la Costituzione poteva prevederlo. Paga con la vita, senza ancora essere stato pagato da nessuno”.
“Siamo su questo palco per consegnarvi qualcosa di importante: la Carta di Lorenzo, abbiatene cura”, ha concluso Ambra.
Sono molti i docenti e le persone vicine al mondo della scuola che hanno scritto, sui social, il diritto che vorrebbero vedersi garantito. Ecco alcuni esempi:
#ildirittochemimanca avere uno stipendio adeguato alla mia professionalità di docente, come negli altri Paesi europei.
Essere un docente di ruolo dopo 7 anni di lavoro a tempo determinato #1maggio2023 #ildirittochemimanca
#ildirittochemimanca una scuola inclusiva per la formazione di cittadini capaci di pensiero critico #1M2023
#ILDIRITTOCHEMIMANCA #1M23 Sono un’educatrice professionale e a scuola siamo bistrattati, nonostante il ruolo fondamentale che svolgiamo. Le cooperative ci snobbano e ci pagano in ritardo. Abbiamo il diritto di diventare personale scolastico a tutti gli effetti.
#ildirittochemimanca è quello della riconferma dell’organico aggiuntivo covid nella scuola pubblica. Il Governo non ha mantenuto le sue promesse. #lavoro
#ildirittochemimanca è di essere insegnante di ruolo prima della pensione dopo aver tenuto in piedi la scuola insieme tanti supplenti come me per anni. Ho 61 anni.
Una docente precaria con un contratto a tempo determinato da parte del dirigente scolastico fino…
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