Si è svolto a Salerno dal 28 al 29 ottobre il primo Convegno “Valut (aiut)… iamoci per migliorare – L’esperienza della rete LiSaCa”, al quale sono intervenuti personalità della cultura, della didattica e anche della politica.
Ecco il resoconto del convegno:
Dopo gli interventi del vicesindaco, Eva Avossa, di Renato Pagliara, dirigente Miur di Salerno, ha parlato Annalisa FRIGENTI, dirigente scolastico e referente rete LiSaCa, che ha introdotto le caratteristiche della rete e le motivazioni che hanno portato all’ampliamento della rete dagli originari sette componenti fino ai quarantacinque di oggi. La dirigente ha sottolineato che non bisogna tirarsi indietro di fronte alla valutazione poiché senza valutazione non può esservi miglioramento, illustrando le attività che la rete ha già posto in essere e che ha programmato per i prossimi mesi.
Grazie alla diversità dei componenti con la presenza di scuole di tutti gli ordini e gradi, di grande importanza è il lavoro sullo sviluppo di un curriculo verticale declinato per competenze, ma anche quello del lavoro sui criteri per l’attribuzione del bonus ai docenti. La rete si è a sua volta aggregata ad altre reti locali per condividere le esperienze e le criticità per trovare soluzioni e migliorare. All’interno la rete si suddivide in sottoreti con specifiche finalità e questo consente di mettere in risalto le migliori attitudini di ciascuno che lavora con competenza e soprattutto dedizione.
Interessante quanto ha spiegato Anna Maria Aiello, Presidente INVALSI, per la quale ormai l’Istituto si trova al centro del sistema di autovalutazione che esce dalla sperimentazione ed entra nella quotidianità delle scuole. Lo Stato si fida delle scuole e chiede il confronto, un dialogo tra professionisti. È questo il senso della valutazione esterna. L’Invalsi ha cominciato l’analisi dei dati partendo dal questionario scuola che rappresenta la prima fase dell’autovalutazione. Poi il 5 dicembre sarà pubblicato il rapporto sull’analisi dei RAV. L’INVALSI non valuta le persone, ma il sistema.
Successivamente si farà la valutazione del piano di miglioramento. Il sistema scuola è rappresentato da scuole che sono molto diverse tra loro anche a distanza di pochi chilometri. Si va dai dati strutturali a quelli della didattica e della autovalutazione. Va fatta un’analisi molti dettagliata perché ciò che è utile per una istituzione, potrebbe non esserlo per un’altra.
Le certificazioni edilizie…..più della metà delle scuole non hanno alcuna certificazione! E meno del 25% delle scuole hanno una certificazione completa. Va da sé che le altre scuole hanno una certificazione parziale, termine utilizzato per evitare una totale debacle. Bisogna consolidare l’abitudine a ragionare su dati attendibili….
Esperienza e stabilità dei dirigenti scolastici…. Caratteristiche dei dirigenti scolastici: nel sud vi sono dirigenti più navigati….
Modalità oraria e rigidità organizzativa!
Quali miglioramenti si possono intravedere? – esiti delle prove standardizzate – didattica innovativa
Quali ostacoli? –articolazione delle azioni nel tempo, pianificazione del miglioramento, aspetto difficile perché i risultati non sono visibili al momento in tempi brevi.
Presente pure Francesca STORAI, ricercatrice INDIRE. Per l’esperta l’Indire ha a cuore la trasformazione della scuola che deve far fronte alle competenze nuove richieste dal mondo del lavoro. Il 30% delle professioni future ancora non si conosce. L’Indire fa parte del SNV per quanto riguarda la parte del miglioramento. I piani presentati lo scorso anno sono ancora allo studio. Si presentano perciò in questa occasione le attività di VALES con i questionari somministrati nel 2015 ed i piani di miglioramento ad esso collegati. Questi piani sono in parte diversi dagli attuali del SNV.
Disegno di analisi linguistica del pdm. L’intento è quello di ricostruire la narrazione delle attività in termini di processo all’interno del sistema scuola PTOF RAV, strumenti questi che un docente dovrebbe sempre avere presente.
{loadposition eb-stato-giuridico}
Sono seguiti poi gli interventi di Vito INFANTE che ha presentato la rete SIRQ come rete tra pubblico e privato. Protocollo di intesa con altre tre reti nazionali, Sirq, Aicq, AuMiRe, Faro, Lisaca.
– Sebastiano PULVIRENTI – dirigente tecnico esperto processi formativi e valutativi USR Sicilia Rete FARO
– Mirella PAGLIALUNGA – coordinatrice regionale rete AUMIRE
Rete che si occupa di ricerca di sistemi di qualità nella scuola e per trovare validi percorsi di miglioramento fino alla rendicontazione sociale.
– Cinthia BUONOPANE – d.t. USR Campania
– Ettore ACERRA – d.t. MIUR
– Ornella PELLEGRINO – d.s. CPIA Salerno
– Carmela SANTARCANGELO – d.s. liceo “T. Tasso” Salerno
– Daniela RUFFOLO – d.s. DD “Don Milani” – Giffoni Valle Piana
– Sergio DI MARTINO – d.s. IC “Moscati” – Pontecagnano
– Primo BRANDI . Anna SALVADORI – Università di Perugia Matematica & Realtà
– Gabriella SCATURRO – d.t. USR Campania
– Roberto RICCI – INVALSI, responsabile nazionale prove, secondo cui se si guarda ad alcuni semplici dati è possibile verificare che l’idea di scuola è quella tradizionale di un uccello in gabbia che non riesce a librarsi nell’aria nonostante le porte di quella gabbia siano aperte, per cui un sistema di valutazione deve fondarsi su strumenti che sono necessariamente parziali in ragione di obiettivi comuni e che difficilmente sono standardizzabili.
Ma cos’è il valore aggiunto? Va bene tutto ma a condizione che i risultati dei nostri studenti siano visti in termini di eccellenza. Il valore aggiunto o effetto scuola dipende da fattori esogeni come contesti sociali generali ed individuali, preparazione precedente degli studenti. Il valore aggiunto consente di identificare il peso dell’effetto scuola sui risultati nelle prove per uno specifico anno scolastico. Questo valore si può calcolare come differenza tra punteggio osservato meno il punteggio atteso in base ai fattori esogeni. Il risultato viene restituito secondo schemi individuati. Un sistema maturo che ha buoni risultati dovrebbe puntare ad ottenere risultati dove l’effetto scuola è pari alla media ed andrebbe trasportato nelle altre scuole il modello di quella scuola. Il dirigente deve aiutare il collegio a leggere i risultati.