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Concorsi a cattedre: cambiano i tempi delle prove in due importanti ambiti disciplinari

Il D.M. n. 487 del 21 dicembre capovolge la logica della successione temporale delle prove d’esame per gli ambiti disciplinari 7 e 9 raggruppati sotto la lettera B, sostituendo le parole del comma 2 dell’art. 4 del precedente D.M. 354/98 "comporta l’esclusione dalle prove aggiuntive" con "comporta l’esclusione dalla valutazione delle prove aggiuntive". Gli ambiti in questione sono fra i più importanti della scuola secondaria e riguardano decine di migliaia di candidati. E cioè: il 7 (comprendente le classi 36/A – Filosofia, psicologia e scienze dell’educazione e 37/A Filosofia e storia) e il 9 (comprendente l’ambito disciplinare 4 – Materie letterarie e le classi; 51/A – Materie letterarie e latino nei licei e nell’istituto magistrale; 52/A – Materie letterarie, latino e greco nel liceo classico). Ma in che cosa consiste la "marcia indietro"? E come cambieranno le prove per i candidati dei prossimi concorsi? Cercando di semplificare al massimo, prendiamo in considerazione l’ambito disciplinare 9. Secondo il precedente decreto, i candidati avrebbero potuto partecipare alla prova scritta di latino solo dopo aver superato la prova scritta ed orale di italiano e a quella di greco, solo dopo aver superato le prove scritte ed orali di italiano e latino (come dicevamo, per l’appunto, "a cascata"). Ciò avrebbe permesso loro di prepararsi con maggiore tranquillità perché i tempi di correzione degli elaborati sarebbero stati abbastanza lunghi. Inoltre questo avrebbe veramente "snellito" le procedure in quanto dalle prove di latino e greco sarebbero stati esclusi tutti coloro che non superavano le prove precedenti. Il che avrebbe comportato una "selezione naturale" degli aspiranti, con un minore aggravio di tempo per le commissioni e di costi per l’Amministrazione. Ma adesso non è più così. I vantaggi che tale sistema avrebbe arrecato all’economia generale delle procedure concorsuali per gli ambiti 7 e 9 non esistono più. In virtù del nuovo decreto i candidati saranno costretti a prepararsi per l’ambito disciplinare tout court e a partecipare a tutte le prove scritte in un’unica tornata concorsuale (magari a distanza di qualche giorno). Dal canto loro, le varie commissioni inizieranno i lavori contemporaneamente e poiché il mancato superamento da parte dei candidati "delle prove obbligatorie e comuni" adesso "comporta l’esclusione dalla valutazione delle prove aggiuntive", queste si troveranno a dovere correggere, in ogni caso, migliaia di elaborati, una buona parte dei quali, alla fine non dovrà essere valutata perché i candidati non hanno superato la/e prova/e precedente/i. Insomma, tanto lavoro inutile e tanto rumore per nulla.

Agostino Aquilina

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