La strada tracciata per il futuro è quella dei concorsi digitali. Abbandonare carta e penna, e velocizzare l’iter per le assunzioni del pubblico impiego, con l’obiettivo di arrivare alla piena cittadinanza digitale entro il 2026 (come auspica il ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao). E’ l’idea del ministro della pubblica Amministrazione Renato Brunetta che vuole anche sbloccare i concorsi sospesi a causa della pandemia. Oggi, 26 marzo, l’incontro a Palazzo Chigi con il Cts.
Il primo passo sarà la selezione di 2800 tecnici per il Mezzogiorno, con bando pubblicato il 2 aprile. Il nuovo modello di concorsi digitali presenterà test a crocette e computer grazie all’intelligenza artificiale.
Le innovazioni riguardano la banda ultra-larga per tutte le famiglie, le scuole e i presidi sanitari, un Cloud sicuro della PA, l’identità digitale e la cybersicurezza.
Il rischio è però quello di avere una pubblica amministrazione troppo snellita negli organici, così il ministro Brunetta punta a sbloccare concorsi e indirne nuovi.
Il concorso per i tecnici del Sud “porterà non ad un rafforzamento degli organici nel Mezzogiorno – spiega la ministra per la coesione territoriale Mara Carfagna – ma personale selezionato per rispondere alle necessità degli interventi che saranno previsti nel Pnrr: ingegneri, analisti, esperti in progettazione e pianificazione, specialisti nella gestione di interventi complessi”.
Per Brunetta si tratta di un primo test per la rivoluzione nel reclutamento della pubblica amministrazione.
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