Dirottare alla stabilizzazione solo per titoli i 16 mila posti in più da insegnante concessi dal Governo per il concorso ordinario e straordinario dei docenti della scuola pubblica: a chiederlo è Pippo De Cristofaro (LeU), sottosegretario all’Istruzione.
“Questi investimenti – scrive De Cristofaro – sono un primo passo verso l’apertura di quel dibattito pubblico che sostengo da mesi per rimettere l’istruzione al centro del futuro del Paese, ma non bastano”.
Però, dobbiamo “fare tutti gli sforzi necessari per riuscire a riservare i 16.000 posti in più ai docenti con più di 3 anni di servizio, garantire la partecipazione alla procedura straordinaria a tutti i precari con i 3 anni e trovare le soluzioni adeguate e alternative per garantire alla scuola le nuove immissioni in ruolo entro l’avvio del prossimo anno scolastico”.
De Cristofaro parla anche degli emendamenti al Decreto Scuola in discussione alla Camera: “I 40.000 posti per il concorso straordinario – dice – sono una delle proposte prioritarie che ho sostenuto in questi giorni con forza, oggetto di emendamento di parte della maggioranza al Decreto Scuola insieme alla riapertura delle graduatorie di terza fascia, alla copertura di tutte le supplenze brevi e all’individuazione di una procedura alternativa al concorso con test a crocette”.
Anche Francesco Sinopoli, segretario generale Flc-Cgil, si augura che “i benefici di questo ampliamento producano effetti concreti dall’inizio del nuovo anno scolastico, perché a partire da settembre la scuola italiana sarà chiamata a sanare il debito educativo maturato nei confronti degli studenti e a garantirgli il recupero del tempo, della didattica e della socialità sottratti dall’emergenza sanitaria”.
“Ma perché questo avvenga – dice Sinopoli – è necessario che nella procedura concorsuale straordinaria il quiz venga sostituito da graduatorie per titoli, una proposta condivisa da molte forze di maggioranza, che hanno presentato emendamenti che vanno esattamente in questa direzione. Si tratterebbe di un meccanismo molto simile a quello che viene proposto nel Decreto legge Rilancio per alcune tipologie di assunzione del settore sanitario”.
L’assunzione dei docenti in estate permetterebbe, in effetti, di risolvere molti problemi: “Per ripartire a settembre la scuola avrà bisogno di organici potenziati, classi meno numerose, interventi costanti di sanificazione, formazione e sicurezza, e quindi di risorse umane e strumentali. Gli interventi necessari devono essere programmati adesso: questo è il tempo delle decisioni e del confronto. Pensare che la ripresa possa essere gestita in modo autoreferenziale produce errori che sarebbero evitabili”, conclude il sindacalista confederale.
A chiedere “la semplificazione della procedura per immettere il maggior numero di insegnanti precari in cattedra entro il 1° settembre” è pure Lorenzo Fioramonti, ex ministro dell’Istruzione.
“Abbiamo bisogno di graduatorie per titoli e servizio e avremo bisogno di molti più dirigenti, docenti ed ATA. Cominciamo subito e iniziamo pescando tra i tanti precari meritevoli, aumentando anche i posti per i tanti giovani laureati che accederanno alle procedure ordinarie”, ha detto Fioramonti, ricordando anche che “questa settimana è decisiva per la partita sui concorsi”.
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