A seguito delle richieste avanzate dai Sindacati, si è svolto oggi, 17 febbraio, l’incontro con il MIM sulle procedure concorsuali dei docenti di religione nel settore infanzia/primaria e secondaria di I e II grado.
Le organizzazioni sindacali, in particolare, hanno richiesto un’informativa relativa allo stato di avanzamento della procedura di indizione del bando di concorso ordinario e di quello straordinario per l’insegnamento della religione cattolica di cui all’art.1bis commi 1 e 2 della legge 159/2019.
Ricordiamo in proposito che l’articolo 5, comma 3 D.L. 198/2022 (Milleproroghe 2023) ha riallineato i due trienni di riferimento per le assunzioni a quello della procedura straordinaria 2022/2025 e ha prorogato la pubblicazione dei due bandi entro l’anno 2023.
In apertura, l’amministrazione ha comunicato che i posti individuati per le immissioni in ruolo nelle due procedure di assunzione, sono circa 6.400.
I Sindacati hanno chiesto che questi numeri siano rivisti, perché bisogna calcolare nel dettaglio i posti vacanti e disponibili per il triennio 2023/24 – 2024/25 – 2025/26.
Come riporta lo SNADIR, riguardo allo stato di avanzamento dei due bandi, ordinario e procedura straordinaria, l’amministrazione sta valutando di rimodulare le procedure concorsuali, con particolare attenzione alla procedura straordinaria.
Le OO.SS. hanno anche chiesto che le prove inerenti al concorso straordinario siano semplificate, così come per il concorso riservato per l’infanzia e primaria: quindi, dopo il colloquio orale della procedura straordinaria, i partecipanti alla procedura dovrebbero tutti essere riconosciuti idonei per l’ingresso nei ruoli.
Ruscica, segretario nazionale Snadir e presidente della Fgu, ha fatto presente che i due bandi di concorso dovranno essere banditi contestualmente ma, chiaramente, il percorso dell’ordinario avrà i suoi tempi mentre lo straordinario potrà, proprio in forza della procedura semplificata, chiudersi in tempo utile per l’immissione in ruolo per il primo settembre 2023.
Altro tasto dolente, il precariato: l’ANIEF ha ribadito che è necessaria una risposta forte per risolvere la problematica dei contratti a tempo determinato, considerato che due insegnanti su tre a livello nazionale risultano non avere un contratto a tempo indeterminato.
Le richieste sindacali saranno sottoposte al nuovo Ufficio di Gabinetto.
L’incontro è terminato con il proposito di avviare al più presto i lavori per la definizione dei due bandi.
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