Saranno dunque pubblicati entro la fine di aprile 2020, gli attesi tre bandi di concorso per immettere in ruolo oltre 60 mila nuovi docenti: lo prevede il decreto legge Milleproroghe, appena approvato alla Camera e che nei prossimi giorni arriverà “blindato” Palazzo Madama per il sì definitivo. Stiamo parlando del concorso straordinario, il concorso ordinario, la procedura straordinaria per il conseguimento dell’abilitazione nella scuola secondaria, previsti dall’art. 1 comma 1 del decreto legge 126/19.
Le bozze che regolano i concorsi, in effetti, sono pronte da tempo. E La Tecnica della Scuola le ha messe a disposizione per i propri lettori:
Concorso straordinario secondaria, ecco l’ultima bozza di bando [PDF]
Concorso ordinario scuola secondaria, l’ultima bozza del decreto [PDF]
Concorso straordinario secondaria, ecco la tabella titoli [PDF]
Concorso ordinario infanzia e primaria, ecco l’ultima bozza di bando con tabella titoli [PDF]
È notizia di queste ore che il Cspi, il Consiglio superiore della pubblica istruzione, valuterà il testo dei bandi in seduta plenaria solo il prossimo 4 marzo.
L’attesa, del resto, è prevista dall’art. 3 del D.Lgs. n. 233/99, in base al quale le posizioni del Cspi sono di norma espresse un mese e mezzo dalla richiesta, a meno che non vi siano motivazioni urgenti. Ed è questo il caso, con la ministra dell’Istruzione che ha chiesto il parere dell’organismo superiore entro 15 giorni.
Ricordiamo che quello del Cspi non è un giudizio vincolante, nel senso che il ministero in linea teorica potrebbe anche non considerare i possibili rilievi mossi (ve ne sarebbe più di qualcuno, anche sul fronte delle valutazioni).
Tuttavia, una tale eventualità metterebbe a serio rischio di blocco il futuro dei concorsi stessi.
Le richieste di modifica del Cspi, infatti, sono basate su possibili storture o contraddizioni presenti nei testi proposti: non tenere conto i quelle indicazioni, potrebbe quindi mettere a repentaglio il proseguo delle procedure selettive, poiché eventuali ricorsi, mossi anche dai singoli lavoratori, si baserebbero proprio su tali argomentazioni non prese in considerazione.
Detto questo, è quindi assai probabile che il ministero dia seguito ai probabili rilievi che arriveranno dal Cspi.
Ciò significa che i tempi di pubblicazione dei bandi si allungheranno: le modifiche che invierà il Consiglio superiore della pubblica istruzione, infatti, per essere “assorbite” necessiteranno di un po’ di tempo.
Quanto tempo servirà allora? Alcune settimane, di sicuro. Quindi il termine del 30 aprile previsto dal decreto Milleproroghe, non molto dopo Pasqua, è molto probabile che servirà quasi tutto.
A quel punto, il rallentamento delle procedure metterà a grande rischio anche la possibilità, coltivata dal ministero, di concludere le operazioni selettive entro l’estate del concorso straordinario della secondaria, così da assumere a tempo indeterminato i primi vincitori già dal 1° settembre 2020.
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