Sulla dichiarazione del Ministro Marco Bussetti in merito alla possibilità che entro settembre venga bandito il concorso ordinario va segnalata un duro commento della senatrice dem Simona Malpezzi che sulla sua pagina FB scrive: “Non solo non hanno bandito il concorso in tempo utile per far entrare i docenti in ruolo dal prossimo anno e coprire le cattedre vacanti e disponibili. Non solo hanno hanno cancellato il nuovo sistema di formazione e reclutamento che prevedeva, tra l’altro, lo svolgimento del concorso ordinario e di quello riservato per i docenti di terza fascia con 36 mesi di servizio che attendevano questo concorso e che hanno visto allontanarsi le prospettive di stabilizzazione. Ma sono riusciti anche ad avviare un percorso di specializzazione sul sostegno (non assunzione come vanno in giro a dire) le cui prove selettive si svolgeranno a breve che si concluderà non prima di marzo 2020. Questo significa che i vincitori del TFA sostegno, dopo aver pagato un corso di specializzazione, neppure potranno partecipare al concorso perché ancora non avranno il titolo”.
“Ma a voi – conclude la senatrice del PD – tutto questo sembra normale?”
In effetti, al netto della polemica politica va detto che le soluzioni che il Governo gialloverde sta proponendo in materia di precariato non sembrano molto coerenti con i programmi elettorali e tanto meno con il contratto di Governo.
Contratto che, al punto 22, così recitava: “Particolare attenzione dovrà essere posta alla questione dei diplomati magistrali e, in generale, al problema del precariato nella scuola dell’infanzia e nella primaria. Una delle componenti essenziali per il corretto funzionamento del sistema di istruzione è rappresentata dal personale scolastico. L’eccessiva precarizzazione e la continua frustrazione delle aspettative dei nostri insegnanti rappresentano punti fondamentali da affrontare per un reale rilancio della nostra scuola”.
“Pertanto – concludevano i firmatari del contratto – sarà necessario assicurare, anche attraverso una fase transitoria, una revisione del sistema di reclutamento dei docenti, per garantire da un lato il superamento delle criticità che in questi anni hanno condotto ad un cronico precariato e dall’altro un efficace sistema di formazione”.
Per il momento tuttavia i problemi del precariato sembrano rimasti del tutto irrisolti.
Anzi, secondo le previsioni, a settembre la situazione potrebbe persino peggiorare rispetto al passato. Tanto che, proprio su questo tema, i sindacati del comparto stanno promuovendo una mobilitazione che potrebbe sfociare in uno sciopero.