Politica scolastica

Concorsi e stipendi, il PD sta coi precari e docenti malpagati: Miur sbaglia su sostegno, test, Fit e contratto

Dopo la rottura delle trattative sui concorsi, i rapporti tra i sindacati rappresentativi e il ministero dell’Istruzione si sono deteriorati, con tanto di sciopero dei precari indetto per il prossimo 17 marzo (che si somma quello del 14 febbraio dei sindacati di base Adl Cobas, Usi Educazione, Sgb e Cuba). A livello politico, le reazioni sono diverse: mentre il M5S sembra quasi compiacersi per avere messo alla porta ai rappresentanti dei lavoratori, il Pd chiede ora al dicastero di Viale Trastevere di assumere una linea più morbida.

Sgambato (Pd): riaprire il confronto con i sindacati

A lanciare l’appello pubblico è Camilla Sgambato, responsabile Scuola della segreteria nazionale del Pd: “Il Partito democratico – dice Sgambato -, pur apprezzando il buon lavoro che sta svolgendo il Miur, ritiene che sia urgente e doveroso riaprire l’interlocuzione con le organizzazioni e le associazioni del mondo della scuola. Senza la prosecuzione di un confronto aperto, che entri nel merito, si rischia di creare una frattura che non fa bene a nessuno”.

“Le organizzazioni sindacali – dice la dem – ritornino al tavolo, con la piena consapevolezza che soltanto un dialogo costruttivo potrà coniugare le esigenze di stabilizzazione dei precari con il merito”.

Siamo certi che la ministra Azzolina, che ha dimostrato competenza e impegno, riaprirà il confronto, cosa che peraltro ha già detto. La storia dimostra che senza ascolto e senza confronto con il mondo della scuola, ogni cambiamento diventa sempre più irto di difficoltà”.

Sì al concorso anche senza titolo di sostegno

Sgambato fa quindi intendere che bisognava aprire almeno ad una parte delle richieste dei sindacati, ad iniziare dalla partecipazione dei supplenti di sostegno (privi di specializzazione) per svolgere il concorso su disciplina: “sui singoli punti (che dovranno essere oggetto della ripresa del confronto), come ad esempio l’apertura delle procedure di selezione anche ai docenti con servizio su sostegno senza titolo specifico, ma non possiamo far finta – dice ancora Sgambato – che i precari non abbiano in tutti questi anni contribuito a mandare avanti la scuola italiana. E questo sarebbe un segnale di riconoscimento fondamentale”.

Troppi quiz in pochi minuti

Dopo avere ricordato che “la modalità di selezione scelta per il concorso straordinario è l’unica possibile per garantire la celerità del concorso e dunque assunzioni certe per settembre”, Sgambato ha detto che è anche “necessario apportare alcune correzioni per consentire ai candidati di svolgere al meglio la prova: siamo certi, per esempio, che 80 quesiti in 80 minuti rappresentino uno strumento di valutazione adeguato?“.

La Sgambato, quindi, fa intendere che la batteria di domande a risposta chiusa poteva essere ridotta numericamente. Assecondando, così, anche su questo tema, la richiesta dei sindacati.

Fit da riaprire

La responsabile scuola Pd parla anche di reclutamento. E chiede di riaprire il Fit abilitante. “Altro punto fondamentale: le abilitazioni e la formazione iniziale. Oggi si riconosce che è stato un grave errore l’abolizione del Fit, che noi avevamo fortemente voluto. Allora riprendiamolo, della durata di un anno con prova finale”.

Stipendi più alti ai docenti

L’ultimo punto che tocca Sgambato è quello degli stipendi troppo bassi, chiedendo con “urgenza di procedere al rinnovo del contratto, perché i nostri docenti, professionisti della conoscenza, vanno retribuiti come meritano”.

“Questo – continua – è un punto prioritario e lo ribadiamo con forza”.

Solo che il Miur su questo punto non ha molta capacità di azione: cosa possono fare al palazzo bianco di Viale Trastevere se Governo, Mef e Funzione Pubblica decidono di fermare gli aumenti stipendiali 65 euro lordi?

Zingaretti: riaccendere scuola e conoscenza

Sgambato sostiene, comunque, che “il Pd ha già avviato un lavoro in questa direzione, con il Forum delle Conoscenze, e coinvolgendo le migliori professionalità sul campo. Nelle more si apra al più presto questo dibattito.

Le sue parole, intanto, trovano conferma nelle dichiarazioni del segretario del Pd Nicola Zingaretti. “Da lunedì – scrive su Facebook il segretario – si apre il confronto per una fase nuova nel Governo. La priorità assoluta è riaccendere i motori dell’economia: scuola e conoscenza, investimenti verdi, digitale, semplificazione e lotta alla burocrazia per creare lavoro e benessere. Il Pd dice basta polemiche e picconi, è il tempo di costruire, fare comunità e dare certezze”.

Questo significa, quindi, che il Pd si impegna a stanziare risorse adeguate dirette alla scuola? Nelle prossime settimane ne sapremo di più.

Alessandro Giuliani

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