La Procura di Napoli sta facendo luce sui presunti concorsi truccati per entrare nelle forze armate e di polizia, prima e seconda immissione VFP4 del 2016, che vede 15 persone coinvolte che avrebbero utilizzato un linguaggio convenzionale criptato.
In base a quanto emerso dalle indagini, il valore della variabile da inserire nell’algoritmo che consentiva ai candidati di ottenere le risposte giuste ai questionari, diventava il numero di binario di un treno, mentre le mazzette pagate erano invece cestini di fragole, ciascuno del valore di 4500 euro, riferisce l’Ansa.
A svelare questi particolari sarebbero le intercettazioni dei finanzieri di Napoli, che mostrerebbero come il sistema consentiva, dietro lauto compenso anche di 20mila euro, l’ingresso di candidati ‘compiacenti’ nelle fila delle forze armate e di polizia. Oltre un centinaio sono quelli indagati.
Gli investigatori hanno scoperto, nei mesi scorsi, che a farne parte era, tra gli altri, anche l’ex generale dell’Esercito Luigi Masiello, ora agli arresti domiciliari, insieme con i suoi complici.
Il gruppo era composto anche da procacciatori di clienti, titolari di scuole di formazione e loro stretti collaboratori, a cui ieri è stato notificato un avviso di conclusione indagini e per i quali si profila il rinvio a giudizio.
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