Allo stato attuale, i concorsi da bandire sono 4: due per la scuola secondaria (uno straordinario e uno ordinario), uno ordinario per infanzia e primaria e uno per religione cattolica.
Per la verità, però, non ci sono molte certezze sui tempi.
I sindacati continuano a dire che bisogna fare in fretta in modo da poter coprire già a settembre le decine di migliaia di cattedre vacanti.
Ma, proprio nella mattinata di mercoledì 22, nel corso dell’incontro con i sindacati, la ministra Azzolina ha messo le mani avanti perché gli uffici del Ministero hanno i loro tempi.
E, in effetti, è proprio così.
Intanto, sui bandi si deve acquisire il parere del CSPI e del Consiglio di Stato, mentre per il numero di posti da mettere a concorso ci vuole il via libera del MEF.
Per evitare i pasticci delle ultime assunzioni sarà anche necessario avere i dati dei pensionamenti.
Dalla data di pubblicazione del bando devono poi decorrere almeno trenta giorni per consentire a tutti gli interessati di presentare la domanda di partecipazione.
Le prove d’esame si possono svolgere non prima di un mese dalla data di scadenza di presentazione delle domande.
Per quanto riguarda il concorso straordinario per la scuola secondaria non ci dovrebbero essere troppe difficoltà perché la prova sarà svolta al computer e consisterà in una batteria di test a risposta chiusa che potrebbero essere corretti e valutati in tempo quasi reale.
E quindi le graduatorie dello straordinario potrebbero essere pronte in poco tempo.
Se non ci saranno intoppi dovuti a ricorsi e a sentenze del TAR, il concorso straordinario potrebbe quindi concludersi entro l’estate e i 24mila posti disponibili potrebbero essere coperti già a partire da settembre.
Per le altre tre procedure è pressochè impossibile fare previsioni ragionevoli, ma è piuttosto improbabile che le assunzioni arrivino prima del 2021.
Senza considerare che la ministra ha anche annunciato che il Governo intende mettere mano all’intera materia del reclutamento e delle abilitazioni con un disegno di legge ad hoc.
Ma se la Ministra volesse applicare le nuove regole già con la prossima tornata di concorsi ordinari, i bandi dovrebbero essere adeguati e la loro emanazione potrebbe slittare di diversi mesi.
Su tutto questo incombe sempre una questione decisiva: ma siamo proprio sicuri che fra 15 giorni, dopo il voto in Emilia e in Calabria, questo Governo sarà ancora in carica?
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