Sui risultati dei concorsi a cattedre si incominciano a tirare le somme.
Cisl Scuola fa una analisi complessiva della situazione dei concorsi per infanzia e primaria: “Per ogni posto disponibile saranno in pratica tre (2,91) i candidati a contenderselo, considerato il numero degli ammessi all’orale del concorso per insegnare nella scuola primaria o dell’infanzia (44.615 aspiranti per 15.340 posti). È quanto emerge raffrontando gli esiti della prima prova concorsuale e i posti messi a bando per le procedure concorsuali della scuola primaria e dell’infanzia”.
“Il calcolo – osserva il sindacato di Ivana Barbacci – tiene conto complessivamente di tutti i posti (comuni e di sostegno) per i quali il concorso è stato indetto, così come mette assieme le due procedure (infanzia e primaria), essendo praticamente impossibile suddividere i dati dei partecipanti in base al grado di scuola e alle tipologie di insegnamento cui aspirano”.
“Ciò che emerge comunque con grande evidenza – spiega ancora il sindacato di Ivana Barbacci – è l’enorme differenza che si registra fra le diverse regioni: se in Lombardia il numero dei posti in palio supera quello degli aspiranti, in Umbria per ogni cattedra saranno quasi 25 i candidati in lizza. Un record, quest’ultimo, che si inserisce in un quadro nel quale è il nord l’area in cui i candidati avranno più chance di successo (in quasi tutte le regioni meno di due candidati in corsa per ogni posto), diversamente da quanto accade in generale nelle regioni del sud (più di 20 candidati per ogni posto in Sicilia, quasi 22 in Molise, oltre 18 in Campania), con qualche eccezione (Puglia e Basilicata con circa 9 candidati per posto e la Sardegna con poco meno di 7)”.
E, come è stato sottolineato già da più parti, anche Cisl Scuola mette in evidenza che nelle regioni del nord un alto numero di posti di sostegno rimarrà scoperto per mancanza di aspiranti.
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