Concorsi

Concorsi ordinari infanzia, primaria e secondaria: come potrebbero cambiare col Recovery fund

Potrebbe cambiare la procedura dei concorsi ordinari per esami e titoli in vigore dal lontano 1982 e che nella scuola sono attesi da oltre mezzo milione di candidati complessivi che hanno già inoltrato la domanda per accedere alla selezione per la scuola dell’infanzia, primaria e secondaria. Premesso che al momento non ci sono certezze, secondo alcuni addetti ai lavori con l’approvazione del Decreto Legge 44 voluto dal ministro Renato Brunetta e l’imminente via libera del CdM alle nuove procedure previste dal Recovery fund (Pnrr), sarebbe in serio pericolo il modello tradizionale composto da una prova scritta, superata la quale si accede a una verifica orale e successivamente con la commissione che valuta i titoli e redige una graduatoria di merito.

Niente più preselezione?

Secondo questa scuola di pensiero, sarebbe abolita anche ogni forma di prova preselettiva introdotta recentemente in relazione all’alto numero dei partecipanti.

Qualora si applicasse la nuova procedura, i concorsi ordinari per la docenza nelle scuole di ogni ordine e grado si potrebbero svolgere d’ora in poi con una procedura molto più snella e semplificata e con l’ausilio del computer, sempre come previsto dal DL 44 di Brunetta e che andrebbe applicato a tutta la Pubblica Amministrazione.

La possibile procedura

A questo punto, i bandi dei concorsi ordinari banditi dal Governo Conte bis potrebbero essere riformulati.

Le fasi della procedura concorsuali potrebbero essere le seguenti.

  • Una valutazione dei titoli culturali e di servizio, molto criticata da alcune forze politiche in quanto penalizzerebbe i giovani laureati che non hanno servizio di insegnamento e altri titoli oltre la laurea.
  • Una prova computer based.
  • La graduatoria dovrebbe coprire tutti i posti vacanti e disponibili.
  • Per i vincitori ci sarebbe un anno di formazione con una prova finale.
  • La permanenza nella scuola di assunzione sarebbe di tre anni prima di poter chiedere il trasferimento in altra scuola.

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Libero Tassella

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